Scusa, devo scriverlo. C'è gente che non conosce.
Qualche giorno fa m'imbatto su un articolo di una blogger che mi piace leggere, per il suo graffiante pensiero e per i commenti che di solito seguono i suoi articoli. Certo, siamo di luoghi e
pensieri di molto differenti ma per questo mi piace. Troppo facile stare sempre tra i ranocchi del proprio stagno. Peccato che non abbia voluto sentir le mie ragioni sul fatto che aveva
scritto - senza volerlo, ne son certo - una inesattezza. Forse perché l'ho un po' giocata sul suo pseudonimo, ma che cavolo, era un gioco! inesatto solo in parte, quella che riguardava Big Snow a
casa mia. Il resto, le informazioni fornite dai giornali e dalla TV sono decisamente un argomento di cui possiamo condividere opinioni. Ma il resto era superficiale, più di me! E ho detto
tutto!
Beh, lascia che ti racconti questa: io me e me stesso stavamo sonnecchiando sul divano aspettandoci la neve del mattino dopo. Nevicava, era febbraio, abito in appennino da 25 anni e son figlio di
montanari quindi conosco. Ho pale, sale, catene e scarponi oltre a una buona dose di corpulenza massiccia che non mi fanno paura nemmeno 2 metri di neve come due anni fa.
Erano le 2 di notte di un giovedì come tanti d'inverno e come ti dicevo, sonnecchiavamo.
Io me e me stesso siamo rimasti al buio e andati con la torcia del cellulare a vedere cosa fosse saltato ma fuori di casa era tutto talmente buio che io non vedevo ne me ne me stesso.
Allora siamo rientrati e ci siamo detti: il pad ha il 70% di energia, crediamo che potremo leggere fino a crollare con la bavetta sul pigiama e fino a domattina quando il sole e la luce elettrica torneranno. Lasciamo accesa la luce del comodino, perché a me e a me stesso piace sapere quando torna anche se è un orario da panettiere.
Suona la sveglia e sono le 7,20. La luce non c'è. Caspita...
io me e me stesso abbiamo freddo, accendiamo i camini e le stufe ma ci sono parti della casa che sono talmente gelide che servirebbe la stufa a pellet, che però va ad energia elettrica per far girare le ventole e le pompe dei termosifoni. Anche il GAS di Putin (non so davvero se è il suo...) richiede la scossa.
Ok, con ancora i "gramustini" agli occhi, mentre la mia me stessa mi prepara un caffè con la moca, andiamo a recuperare la pala che si trova a 3 metri dalla porta, sotto 100 centimetri di neve compatta e dura come melassa bianca. Gli stivali si riempiono subito e i pantaloni sono immediatamente madidi. Il manico della pala è ghiacciato e mentre si scongela impasta i guanti di pelle che si gelano. Saranno -3 con vento e altra neve che vien giù. Lo spazzaneve è passato molte ore fa e la strada è nuovamente impraticabile. Le auto sono coperte da un manto bianco alto come un bambino!
Ci vogliono 4 ore buone per liberare le auto, fargli vedere la strada e avere lo spazio per montare le catene che la sera prima non avevo montato, ero troppo bollito!
Una delle due vetture, un furgone, ha un cappello di neve talmente alto che non so dove scaricarlo, non c'è più spazio dove stivare la neve. Monto le catene e attendo che lo spazzaneve liberi la strada perché anche con le catene il mezzo, che si è sempre difeso benissimo nella neve, non supera un dosso per lo scolo dell'acqua. Neppure la vettura riesce a saltare il dosso di 2 dita, scivola, le catene sembrano inesistenti. La colla melmosa di ghiaccio che occupa lo strato più basso è insidiosa.
Il Generatore è in un angusto spazio dietro il furgone, devo spostarlo altrimenti non accendo le stufe. I miei vicino non sono raggiungibili se non spalando e ci sono 20 metri di sentiero da scavare, sono anziani e il loro generatore è dietro la loro abitazione. Estraggo il mio manovrando il furgone negli angusti spazi e vado scavalcando quella mostruosa neve blob che mi separa dall'altra abitazione. Alle 14,30 dopo 7 ore ho acceso due generatori e i riscaldamenti e liberato le vetture, in caso di emergenza, ma tanto non escono dal parcheggio...
Luce elettrica inesistente, internet zoppicante dalle due linee di cui dispongo per lavoro. Il telefono è muto.
Salgo sul tetto e libero la parabola così da avere notizia via satellite e i TG... parlano della neve! La neve al Cervino, sulle piste da sci, sui cocuzzoli delle montagne... nessuno sa nulla di queste prime 12 ore di Black out e neve.
Il cellulare funziona non sempre e Wind è spento, Tim sembra prendere un po' ma poco. Enel non risponde. Il Comune non risponde.
Verificato che tutti stessero bene, io me e me stesso alle 15 assieme alla mia me stessa abbiamo fatto colazione.
Avevamo una tale quantità di lavoro da sbrigare in ufficio che avevamo previsto un fine settimana di intenso lavoro ma le consegne strette non potevano essere rispettate, causa forza maggiore ma come dirlo ai clienti? Quattro passi nella neve non hanno mai... beh... qualche vittima l'anno fatta in passato ma io me e me stesso non abbiamo timori. Come rabdomanti alla ricerca di una tacca G o H o G4... ecco il suono delle email... possiamo rispondere! Col telefono da un angolo del borgo mentre la neve turbina e non si vede un anima. Ok, abbiamo guadagnato il week end, ci hanno concesso uno spostamento delle consegne. Vedrai che domani ci danno la corrente e internet riparte.
La storia si è ripetuta fino al giovedì successivo e per alcuni è andata oltre con assenza di corrente elettrica, telefono e acqua corrente. Fino e oltre 10 giorni.
Io me e me stesso siamo riusciti ad uscire col furgone e grazie a un portatile e al telefonino abbiamo raggiunto un luogo fornito di linea veloce mobile, poi da un parcheggio abbiamo fatto qualche urgenza ma il grosso ha aspettato, perché per poter fare cose che normalmente si fanno in un paio d'ore ce ne mettevi 6 o 8 e alla fine eri talmente stanco che non riuscivi a fare altro.
Big Snow ha travolto questa parte del paese distruggendo alberi e boschi portandosi dietro cavi telefonici ed elettrici tanto che ancora oggi a parecchio tempo di distanza le linee sono interrotte e i servizi elettrici sono ancora ripristinati con generatori d'emergenza. Non è chiaro quanti siano i danni e dove le interruzioni.
Certe persone sono rimaste bloccate in casa altre hanno dovuto approfittare della palestra comunale allestita come un campo profughi perché la gente potesse lavarsi, mangiare e stare al caldo.
Nessuno poteva pensare di spalarsi il marciapiede perché era stato riempito di neve compattata dallo spazzaneve. Ed era davvero davvero pesante.
Questa volta i TG si sono appena avvicinati all'immane caos creato da Big Snow.
Un saluto da Jack lo Spalatore
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