Faccio acquisti on line da anni!
Non ricordo neppure quando ho aperto il primo account Ebay ma avevo un monitor 17 pollici col tubo catodico e un Pentium III 600 con Windows NT4.
E un server da 80 giga! Ragazzi, sembrava una quantità di spazio incredibile! La connessione? ISDN. No, prima dell'ISDN il modem 14,4 poi il 28,8, poi il 56K... e un GPRS con una sim Wind No
Limit a 10 euro al mese! Eh già!
L'ADSL era appena nata e ci ha messo un pezzo a diffondersi.
Il mio amico Max aveva una BBS (Lora BBS) con la quale ci scambiavamo i file audio, si usava un modem e si faceva chat e file sharing. Lui fu uno dei primi a mettere in studio un computer per l'editing delle voci, un Tulip! Toglieva i fiati e puliva i file! E altre cosette! Grazie Max! All'epoca facevo radio e spot...
un po' di storia
... tanti spot radio, ma veramente molti! Usavo le audio cassette C3, se qualcuno si ricorda cosa sono. Grandi come un iPhone, ci stavano 90 secondi di audio per lato.
Si infilavano in una busta e si spedivano, con DHL oppure per pacco postale o raccomandata. Per le campagne multi regione si spedivano pacchi di cassette, ci volevano notti intere per registrarle
tutte, in doppia versione perché si sa mai che il nastro si fosse rovinato!
C'erano anche le bobine, i DAT, gli MD, le cassette digitali (mai veramente decollate!), i CD.
Dalla fine degli anni '80 c'erano le Sound Design per Mac. Alcuni studi, soprattutto quelli musicali, interfacciavano il Mac o l'Amiga ai multitraccia, cominciavano a usare le prime DAW.
Io registravo su un Pentium 100 mhz (era appena uscito, prima di lui c'era il 486!). Avevo comprato Cool Edit Pro on line alla Syntrillium. Versione senza
multitraccia, un semplice editor audio. Mi arrivarono a casa i Floppy da 3,5, erano 2 e c'era dentro il software. La licenza era un nome e un numero. Ce l'ho ancora. Non so dove ma ce l'ho! Nel
computer c'erano HD da 2 GB - si, non TB, giga! Le basi audio erano su CD e si dovevano inserire in traccia quando si realizzava il mix che però veniva fatto in modo piuttosto diverso rispetto ad
oggi: multitraccia a bobina, riversi la voce trattata al computer e su una traccia a parte riversi la musica sotto la voce. Dal mixer fisico, quindi, fai i volumi e metti tutto su un DAT o
cassetta. Oppure Mix Special, scegliendo il volume di base della musica. Tecnica meno raffinata ma efficace.
Due schede audio Isa PCI Sound Blaster, si apriva una sessione di Cool pronta al play con la voce sopra. Una seconda sessione di Cool Edit settata stereo 44/16 e la si metteva in registrazione sul main del mixer. Tutto il suono passava dal mixer analogico: play della musica, play della voce, regolazione di volumi ed effetti, alcune prove poi si sceglieva la migliore registrata sulla seconda sessione di Cool Edit, la si tagliava e si salvava.
Eravamo alla fine degli anni '90.
Nel 1999 Syntrillium lancia Cool Edit Pro Multitraccia e per noi è stata una manna! Perché non era incasinato come Cubase, non dovevi usare una macchina dedicata come il Falcon e
con un budget affrontabile avevi un multitraccia come quelli a nastro ma in digitale.
Poi arrivò Layla...
Layla 24, 8 canali in e 8 canali out, Midi, Tos Link, word Clock e una scheda PCI interna. Ecco che lo studio prendeva forma, era una work station analogica con interfaccia digitale.
Ma già prima della Layla e di Cool Edit Pro 1.2 che consentiva il Mix Down (bouncing) del file mixato con gli effetti digitali già inseriti, mettere il file finito su una cassetta era da pazzi.
Ma non c'era verso, le radio infatti inserivano l'audio nei primi computer di messa in onda da fonti analogiche. Gli studi di editing video forse erano più avanti tecnologicamente ma di
lavorare in remoto non se ne parlava.
Ricordo ancora la faccia del tecnico la prima volta che gli portai un floppy con dentro un file audio: "ma te sei fuori!" - "ma dai, te l'ho mandato via email ma non l'hai
scaricato!" - "Mail? Ma ce l'ho su un altro computer e la guardo una volta la serttimana!".
In ogni caso il file non suonava ancora nel suo computer, credo fosse un Windows 3.X... perché quasi nessun computer aveva il codec installato. Inoltre, molte emittenti realizzavano cassette con
le barre pubblicitarie intere, oppure Cartridge, cassette che si vedevano nelle emittenti fin dagli anni '50 e nelle autoradio degli anni '70.
Fino a che la diffusione dei computer non è cresciuta al punto da richiedere l'installazione della rete negli edifici, non è stato possibile pensare agli mp3 inviati in una
email e messi in onda direttamente o quasi! Si raga... preistoria!
e nel frattempo...
Nel frattempo c'erano decine di Video Maker che facevano video nel loro studio casalingo, chi in garage, chi in soffitta, chi in un capannone mega attrezzato e chi in un fienile riadattato, con studio di posa foto video.
Come molti altri miei colleghi DJ dell'epoca, facevo chilometri per raggiungere questi studi e leggere direttamente sul Betacam il testo.
In piedi davanti a un microfono, di solito un mezzo fucile da ripresa o al massimo a uno Shure, si registravano i voice over.
Dagli spot per le tv locali alle cronache sportive realizzate dagli sponsor dei team di calcio, formula 3, moto cross, ciclismo, nuoto, oppure i documentari e raramente all'epoca i filmati industriali, quelli erano riservati agli stranieri o agli speaker che sapevano l'inglese! Erano di solito destinati a pacchetti di comunicazione cartacea accompagnata da una VHS e diretta a potenziali compratori. No raga... non c'era Youtube! Però di fatto... noi si vendeva la voce.
A volte ti aspettava un treno per Milano o verso il Veneto per un turno in uno studio in terra straniera. Erano gli anni 80/90. Altre volte usavi l'ISDN, se i due codec si parlavano!
e alla fine arriva...
E alla fine arriva Polly! Non è vero, alla fine arriva il web. Prima statico poi 2.0 e adesso 3.0 tutto connesso, sincronizzato, mobile e tascabile.
Il mondo, quello tecnologicamente avanzato è globalmente connesso. Se cerchi qualcosa lo fai su Google! Trovi di tutto, anche la voce!
Il mio sito è la mia "bottega del calzolaio" la mia "officina", il mio "laboratorio" dove accolgo gente che entra con un progetto e che se ne esce con la voce.
La maggiorparte di loro non li ho mai visti in faccia. Ma me li ricordo tutti!
Grazie per aver condiviso questa storia.
Un abbraccio
Paolo
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