Diritti di messa in onda.
Uno spot televisivo nasce per vendere il prodotto e più massiccia sarà la programmazione e maggiore sarà il risultato di vendita. Lo stesso vale per prodotti multimediali che finiscono a noleggio o che arricchiscono la programmazione di piattaforme d'intrattenimento come Netflix, Sky, la Rai. Queste ultime acquistano ciò che mettono in onda e se lo ripagano attraverso le pubblicità. Si tratta di un giro di denaro, un business vero e proprio in cui idee, suoni e immagini sono gli ingredienti principali. Lo scrittore che ha ideato la sceneggiatura, l'attore, il musicista, il produttore, tutti partecipano alla spremitura di ciò che hanno contribuito a creare.
I cosiddetti diritti, sono un prezzo aggiuntivo alla produzione di un doppiaggio. Vengono applicati quando la produzione multimediale assume un valore commerciale temporaneo di maggior rilievo.
Vanno negoziati ma esistono.
Ero in chat con una persona che voleva registrare uno spot, chiedeva un preventivo. Alla mia richiesta di quali canali e per quanto tempo avrebbe voluto andare in onda l'ho mandato in crisi: la mia richiesta era troppo "complicata".
Certo, chi compra vuole usare il suo prodotto come e quanto gli pare: gli appartiene. Come una trave di legno. Come un telefonino. Come un frullatore. Come il servosterzo della macchina, il
termostato della caldaia, il mouse del computer.
Ma figurati se dovessi dire a tutta questa gente dove usi il mouse o per quanto tempo sfrutterai il termostato o quante manovre ti sono facilitate dal servosterzo. Tutto per pagarne i diritti.
Beh, hai già pagato, ti appartiene. Sissignore, quando hai comprato il mouse nel prezzo erano incluse royalties per l'USB. Il termostato potrebbe averne avute pure lui per la sua tecnologia. Idem
il servosterzo, il cui costo comprensivo di royalties fa parte del pacchetto di soluzioni tecniche dell'intero automezzo, coperte da brevetto o per cui si pagano diritti ad ogni pezzo prodotto o
venduto.
Un oggetto frutto dell'ingegno di una persona può rendere ricca una società. Apple usa prodotti Qualcomm, Intel, Samsung e dentro il prezzo di ogni apparecchio venduto c'è una parte che ripaga chi detiene il diritto su quella tecnologia in particolare.
La voce come la faccia, appartiene ad una persona, inequivocabilmente. Puoi riconoscere la persona, comprenderne lo stato d'animo. Quella voce o quel volto può farti emozionare, reagire, pensare. Quindi la trattativa che faresti per una campagna pubblicitaria ha lo scopo di trovare una somma che ripaghi chi userà il proprio naturale brevetto per alimentare il tuo business. Così quando chiedi un preventivo, il costo varia anche a seconda del valore della campagna pubblicitaria cui partecipa. Possibilissimo trovare accordi forfettari. Se il prodotto è già molto noto è la voce a guadagnarne in prestigio rendendosi testimonial. Se il prodotto guadagna valore attraverso la bravura della voce ecco che prende senso il diritto. Si tratta di un investimento.
Idee, invenzioni, musica, scritti, immagini, interi film e persino singole parole o facce sono coperte da diritti riservati a chi ne possiede il diritto! E ne fa quello che preferisce.
Quando chiami i Rolling Stones a suonare al tuo compleanno non comperi il loro repertorio, affitti una loro esibizione. Se usi un loro disco per piacer tuo lo hai pagato e te lo godi, ma se lo trasmetti nel tuo negozio per migliorare i tuoi affari, devi rendere partecipi anche loro del business generato. Ma sono ricchi sfondati! E se lo meritano! Tutta roba loro, sapessi farlo io quello che fanno loro. I Rolling Stones ti costeranno un botto mentre i "Cat of the Bell Tower", nota cover band, avranno un prezzo più ragionevole anche se suonano benissimo tutti i pezzi dei Rolling, travestiti come loro, miagolando un po. Poi passa la Siae e gli chiede di compilare la lista di pezzi suonati dei Rolling e incassa. Poi versa la quota ai titolari dei diritti. Funziona così.
La voce appartiene ad una persona, è parte di essa, lo definisce.
Ha un valore, sia che ce l'abbia perché ha la fortuna di esserci nata, sia e soprattutto se ha imparato. Si tratta di un valore che non puoi comprare ma al massimo ottenere.
Sono tanti i mestieri che utilizzano i diritti a valore in ambito artistico: scrittori, musicisti, pittori, inventori, modelli. Sarà sempre il detentore dei diritti a decidere il valore della sua proprietà. Perché ne ha tutti i diritti, ecco perché.
Ne restano fuori tutti quegli strumenti che in modo naturale si deteriorano e dovranno essere rifatti, registrati nuovamente.
Era bella la storia del tecnico informatico che dopo aver fatto ripartire il server di "Goouugle" fattura 1 dollaro per avere avvitato una sola vite e 1200 dollari per aver saputo quale fosse la vite da avvitare.
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