Fa tanto titolo da convention!
Non è mio, è un concetto espresso in corso molto interessante che ho realizzato di recente per una di quelle mega industrie globali che non sai mai come trovare la porta d'ingresso perché il palazzo è tutto di specchi tutti uguali che sembra un grosso blocco ... di specchi e senza porte e finestre. Mai visto?
Però gli Automatismi inconsci, esistono! Eccome! Sono quelle deviazioni che la mente prende per non farsi troppe domande. Mentre noi viviamo le nostre cose, il cervello si arrangia con reazioni automatiche prendendo decisioni senza che sia necessario un congresso neuronale per esprimere un voto.
Facciamo un gioco:
Chi è di Copenhagen in Danimarca e chi di Johannesburg in Sud Africa?
Charlize è sudafricana, Giancarlo è danese.
Esempio: sei un ragazzo di colore che ha appena finito 10 ore di lavoro sfiancante e te ne stai tornando a casa a piedi passando nella penombra delle viuzze laterali la stazione
di Bologna, quando con la coda dell'occhio vedi uno con un maglioncino verde, barbetta, grassoccio, quella parlata che sembra bergamasca, parla ad alta voce coi suoi amici e viene verso di te
camminando sul marciapiede.
Non è che ti vada di incontrare un leghista che ti scambia per uno sceso da un barcone, ramingo sotto le due torri.
Lui non sa che tua madre si è sposata il più bel ragazzo del Kenia e sono venuti a vivere nella Bologna fiorente degli anni 70 dove sei nato tu che sei cresciuto a tortellini e corse sulla
Montagnola e fine settimana a San Luca, e che il tuo accento bolognese è talmente forte che sembri quasi del Kenia!
Il ragazzone con la maglia verde lega d'altra parte ha solo la sfiga di sembrare quel Salvini, ma è tedesco, sua mamma è sudafricana come Charlize Theron ma lui ha preso tutto
dal babbo, uno svedese grosso come uno "Shlukfistel", un divano a 5 posti dell'Ikea, e se ne torna proprio adesso da una manifestazione per i diritti civili delle minoranze etniche assieme ai
suoi amici, solo che in treno ha festeggiato ed è un po' allegro.
Lui manco ti vede, perché prima di arrivarci a tiro il tuo cervello ha deciso che attraversare la strada e andare sul marciapiedi opposto è il modo migliore per godersi
l'idea di una bella doccia e un film!
L'automatismo inconscio non è quello che ti ha fatto attraversare la strada, no, quella decisione è consapevole. L'automatismo non consapevole è quello che ha appiccicato al ragazzone con la maglia verde l'etichetta del gradasso xenofobo in base a una serie di caratteristiche che sono arrivate al cervello in pochi istanti appiccicando sulla panza dell'incontro la scritta "DA EVITARE". Decisione autodifensiva del cervello.
Nero e altissimo giocatore di basket? Americano che parla in americano stretto...
Carlton Ettore Francesco Myers. Londinese, con l'accento bolognese più forte del creato! Il tuo automatismo inconscio si aspetta che quando lui parla ne esca una specie di rombo alla Barry White, invece è un simpaticissimo "spometi" adottato.
Questo cosa ti fa pensare?
Faccia da pirla che si vede benissimo che questo t'inchiappetta mentre cammini!
Sarebbe capace di fingersi presidente del consiglio e fottere tutti senza elezioni.
Ecco, il tuo meccanismo di autodifesa detto automatismo inconscio ti avvertirebbe di non fidarti di uno così. Beh, in questo caso forse c'azzeccherebbe...
Ma questo è il punto! Bisogna imparare a distinguere tra preconcetti e realtà.
Non ti porre limiti senza prima chiederti se i limiti te li stai imponendo tu.
Potresti diventare perfino presidente del consiglio. O Charlize Theron se ti rende felice.
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Annamaria (sabato, 05 dicembre 2015 02:14)
Condivido tutto quello che hai scritto, peraltro spiegandolo molto bene. Grazie per gli esempi divertenti!