Davvero vuoi farlo per lavoro?
Vuoi trasformare la tua passione in professione!
Se leggerai ancora questo articolo fallo considerando queste cose che scrivo solo come indicazioni di base, non intendo scoraggiarti anzi, per me è il mestiere più bello del mondo: se hai un
briciolo di passione e talento e puoi trasformarlo nel tuo lavoro, NE SONO FELICISSIMO!
Avrai notato che ho scritto come si diventa uno Speaker e non ho scritto Doppiatore! Ti dico subito che fare il Doppiatore è un po' molto oltre il
lavoro dello Speaker: doppiare un personaggio del cinema o anche solo un cartone animato è come passare dal triciclo alla Ducati 500. Non dico fare una piccola parte, due battute, dico fare un
protagonista o un co-protagonista. Persino doppiare un documentario non è così facile, quindi andiamo per gradi.
Se sei qui è perché sei all'inizio, magari hai fatto radio, giornalismo... un corso di doppiaggio!
Leggi e magari scopri cose che non conoscevi.
Questo è un mestiere che un po' somiglia a quello dell'attore.
Ma anche a quello dell'atleta, devi allenarti spesso.
Dico attore con la massima umiltà, solo perché leggiamo e interpretiamo dando voce a progetti scritti da altri, a volte lo facciamo da soli chiusi nella "grotta" o sala microfono, a volte con gli
autori all'ascolto e alla regia. Altre volte dobbiamo imitare la recitazione di un personaggio su un filmato o caratterizzarlo. Non ho detto cantante ma gli allenamenti hanno diverse cose in
comune.
Il mio percorso è cominciato dalla radio libera parlando con la mia persona immaginaria cui indirizzavo tutte le parole. Ma non pensavo di fare il doppiatore o lo speaker. La prima volta che sono
entrato in uno studio di post produzione nei primi anni 90, mi sono accorto immediatamente che i miei dieci anni di radio non c'entravano molto con lo speakeraggio, con il voce over. Ho
dovuto imparare nuove tecniche, studiare quel che credevo di sapere ed eliminare i difetti della radio rispetto al lavoro in studio. Rumori della bocca, consonanti imperfette, accenti sia di tono
che di regione, intenzioni, fiato, articolazione.
Tre cose ho tenuto dalla radio: l'impostazione della voce (comunque modificata negli anni), la capacità di non "puppare", cioè di usare il microfono anche da vicino senza dare colpi di fiato
alla capsula microfonica e la persona immaginaria!
Persona immaginaria... è un trucco per comunicare meglio: ogni persona che ti ascolta mentre ti rivolgi ad una singola persona, anche immaginaria, sente come se stessi parlando con lei, direttamente e unicamente! Funzionava! E funziona ancora! Ami qualcuno? Parla con quella persona! Sì in effetti anche se odi qualcuno aiuta in certe scene...
Nella maggior parte dei voice over come i corsi eLearning potresti avere solo un testo scritto senza particolari indicazioni. Anche nelle audioguide spesso è così. Qui diventa importante individuare a chi ti rivolgi.
Era un trucco gratis! :)
IN MUTANDE
Nelle occasioni in cui ricevo mail o messaggi chat da aspiranti speaker, capita che, rotta la prima timidezza, il mio interlocutore mi invii dei file audio o dei filmati che ha doppiato e mi chieda un'opinione, una amichevole valutazione professionale. Probabilmente anche per trovare un gancio e per proporsi! Ma davvero? Vuoi davvero che io sia sincero? Poi vorrai vendicarti su di me!
Do per scontato che tu sia alle prime armi per ciò che ti dico di seguito.
Gli altri del mestiere già sanno queste cose.
Parlare della propria voce ad un estraneo è un po' come rimanergli davanti in mutande. Svelarsi, senza poter imbrogliare.
A parte qualche raro caso di persona totalmente risolta, per quasi tutti, quando per la prima volta si decide di affrontare la
propria voce lasciandoci entrare un'altra persona, ci s'incazza. Se ti accade che ti venga criticata negativamente la voce e il tuo parlare, ti senti offeso, a volte piangi.
Fa male. Se non lo hai mai fatto ti fa male. Poi ci fai l'abitudine. La prima volta è una specie di catarsi.
Così quindi anche la critica su un lavoro che stai sottoponendo, forse scelto tra le cose che per te suonano meglio, di cui sei più orgoglioso, la critica a quel lavoro
può essere dolorosa. Non te ne rendi neppure conto di quanto stai esponendo un lato sensibile.
La mia socia mi consiglia di non essere troppo diretto, di prenderla alla larga. Sarà che con me stesso sono diretto e critico, ma è vero, ci vuole tatto:
Sono disperato perché so che prima o poi in certi casi dovrò dire dove sento le pecche, e non c'è nulla di male ad averne. Le hanno anche i professionisti e loro sentono le mie e io sento le loro, ce le diciamo a vicenda se siamo amici, ma dirle a una persona che vuole cominciare può ferirla.
Come faccio? Che cosa gli dico?
Il primo direttore della radio dove ho cominciato mi ha detto letteralmente "Paolo, lascia stare, non è un lavoro per te", avevo 14 anni ma non mi sono scoraggiato. All'epoca lui
aveva ragione. Oggi io faccio questo lavoro e lui no, quindi non intendo scoraggiare nessuno, mai!! E la cosa mi dispera.
Dopo aver ascoltato:
Caspita che bello, ma sei davvero bravo, fai bene a pensare di farlo di mestiere.
Sai, ci sono solo piccolissimi dettagli che potrebbero essere sistemati, sei bravo.
Come? ... davvero li vuoi sapere? Ma no dai, nemmeno riesco a sentire i miei, non voglio essere io, poi magari sbaglio... Ok, se insisti ... !
Se fossi a un colloquio professionale direi che sento come dei rumori mentre parli, forse è il microfono ma potrebbe essere la lingua che un po' asciutta fa un
rumore come di una spugna, ma sicuramente è l'emozione...
(tradotto: bocca sporca, impastata, mancata apertura della bocca nell'articolare e alimentazione forse sbagliata, ma i denti vanno lavati e la lingua pulita
prima di speakerare)
Le vocali ecco quelle sono un po' da correggere, oh, niente di che, chi non ne sbaglia, figurati, al cinema parlano romano... he he... hem, però la parola "méntre" per esempio, dève essere détta con la é chiusa - accento acuto é di eremita - poi dato che alcune parole sono un po' biascicate potresti fare un po' di esercizi di articolazione e rafforzare la lingua e le labbra, o... ti giuro lo sento adesso perché sono attento ai dettagli, in diretta non ci fai caso anzi saresti troppo affettato ma se vuoi fare lo speaker di mestiere... (tradotto: pesante accento regionale e nessuna articolazione, simpatico in diretta ma per narrare c'è da lavorarci su).
Aggiungo un trucco, ci sono rumori di battuta sul microfono, un anti pop potrebbe aiutare ma basterebbe anche orientare le P non dirette sulla capsula! Sarebbe perfetto. (tradotto: non è che la voce diventi più grossa stando a un millimetro dal microfono, e neppure ingolandola! Sembra così ma si rovina solo il suono, il microfono va usato correttamente).
Cosa succede adesso? Come se avessi mancato di rispetto con un gesto da cafone! La reazione varia da persona a persona ma dentro la rabbia e la frustrazione si fanno sentire.
Té òpero!!
La chat si chiude con una certa stizza, alla mail non arriva risposta.
Fossimo faccia a faccia sarei a rischio! La reazione ai commenti sulla voce come detto può essere d'incazzatura o disperazione, quasi mai buona. In particolare se chi sta dall'altra parte già lavora con la voce professionalmente, come intrattenitore, animatore, conduttore o giornalista radio/tv. Sono usi diversi dello stesso strumento, sono specializzazioni. Non sempre è richiesto quello che serve per fare voice over, il narratore, lo speaker, figuriamoci il doppiatore! Ma si può imparare.
C'è una connessione diretta tra la voce e la pancia. In effetti se sai ascoltare, la voce di una persona ti dice molto del suo carattere, della sua indole.
Se stai per mandare un po' della tua voce a un professionista e non hai mai affrontato neppure un piccolo corso di teatro o di recitazione sonora, non aspettarti parole dolci se chiedi la verità.
A meno che tu non sia già davvero bravo.
Scuole di recitazione: nelle scuole serie t'insegnano a usare la voce come parte integrante del mestiere dell'attore. Se sei stato convinto che non serve, che è più naturale parlare senza impostazione e dizione e articolazione eccetera, buona fortuna! Anzi, auguri proprio!
Oppure potrebbe capitare che ricevi complimenti e l'invito a partecipare ad una scuola, pagando naturalmente. Perché?
Immagina la voce come un cariolino a pedali! Tutti sanno guidarlo! Un giorno fai una corsa e scopri che sei veloce: perché non diventare pilota?
Se vuoi scendere in pista devi fare degli upgrade perché in pista trovi dalle auto truccate alle fuoriserie.
Ti serve un motore, un cambio, una frizione, il servofreno, l'ABS, la centralina di controllo e altro ancora.
Forse dovrai cambiare anche il telaio e rimettere in discussione tutto il tuo saper guidare.
QUALE SCUOLA? QUALE CORSO?
Ci sono molti attori e doppiatori che hanno scuole o tengono corsi. Scuole di teatro, studi di registrazione con attori locali magari non noti al grande pubblico perché non sono passati in TV ma
non per questo sono da non considerare. C'è un mondo fuori dallo schermo tv.
Molti corsi richiedono un test d'ingresso. Dipende dal livello del corso. Se è un corso per introdurre all'uso della voce, è probabilmente aperto a tutti, se invece è un corso per
aspiranti doppiatori qualcosa l'allievo deve sapere, perché in teoria è una masterclass, un approfondimento professionale. Il doppiaggio è una specializzazione.
Perché quello che spesso non si considera tra i non addetti ai lavori, è che non si tratta solo di "parlare". Parlare è diverso, la conversazione quotidiana non ha nulla a che fare con lo speakeraggio, la narrazione, la recitazione e il doppiaggio. Se sai parlare, non è detto che tu SAPPIA PARLARE.
Dopo che avrai imparato a parlare arriverà uno e ti chiederà di parlare come uno della strada e a quel punto non saprai più come fare.
Lo so, non lo senti, non senti la differenza tra quello che hai pensato di registrare e quello che è uscito dagli altoparlanti. Quello che devi fare è anche affinare l'orecchio, cominciare ad ascoltare te stesso come non avevi mai fatto prima. Ma l'orecchio è un altro ulteriore allenamento: è un dato di fatto che le persone non sentono, non riconoscono facilmente e questa è una grande fortuna perché consente a tutti di cominciare.
Questo è il guaio, l'inconsapevolezza che poi porta a farsi fregare dai Corsari. Sì, perché ci sono professionisti che fanno corsi e insegnano bene, anche se non tutti riusciranno a farne un mestiere ma sicuramente miglioreranno le proprie doti comiunicative, e poi...
I CORSARI
... poi ci sono i bastardi che ti fottono facendoti credere che potrai fare il doppiatore. Fanno leva sulla tua vanità. Sono i corsari. Ti promettono d'insegnarti facendoti mettere la voce su un film usato per il corso, ti danno un diplomino e ti mollano alla ricerca di un lavoro. Nella maggior parte dei casi avrai speso tempo a divertirti ma per farne un lavoro dovrai imparare molto altro. A meno che tu non sia già bravo di tuo! Chapeau!
La realtà è che il doppiaggio è un Mestiere, le sale di doppiaggio devono consegnare lavori all'altezza in poco tempo. Affideranno sempre incarichi a chi li porterà sicuramente a termine. Parti piccole a chi comincia, parti grosse a chi può sostenerle. Se pensi di diventare famoso, se lo fai per quello, auguri, buona notte, ciao ciao! Vai vai, è stato bello conoscerti.
Chi è famoso oggi lo è perché l'ha sudata la sua fama. Avrà anche avuto fortuna ma la fortuna raramente bacia i cialtroni.
Il doppiaggio non è un lavoro facile. Neppure fare lo speaker.
Si può fare ma con saggezza non ci si deve fare fregare denaro dal primo mirabolante mago che promette che sarai la voce della stella di hollywod e poi sparisce col malloppo. E non
ti resta neppure il rum!
WARM UP
Emissione della voce: ci sono tecniche per farla uscire appropriatamente ed evitare anche che si creino danni all'apparato fonatorio: noduli per esempio.
Ci sono tecniche per fare suonare bene la voce che non sia nasale o di gola.
Articolazione: a parte tre tigri contro tre trig... grit.. tre feroci felini, com'è l'articolazione? Veloce e sciolta o impastata e talvolta non si capiscono le parole?
Cioè, tu le capisci ma gli altri dicono "eeh?"
Dizione: la lingua italiana deve essere correttamente pronunciata. Non puoi confondere la pésca con la pèsca. A méno ché tu non vada con canna, amo e rétino in un fruttéto a péscare una
pèsca.
Pulizia fonatoria: méntre parli fai rumore con lingua e dènti. La lingua che sale dai molari staccandosi per articolare provoca un click, le guance méntre si muovono spòstano bollicine d'aria nélla saliva facèndo rumori liquidi, il naso grugnisce, le èsse e le èffe sono sputazzate, la G dura è gracchiante come Bugs Bunny. Quando cominci a leggere ti comincia una salivazione tremènda e serve una pompa di sentina per non annegare!
ESSERE O NON ESSERE...
Recitazione: argoménto complèsso e non è necessario sapér récitàre l'Amlèto ma di certo occorre sapér dare le intenzioni.
Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e,
contrastandoli, porre loro fine?
Morire, dormire… nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne: è una conclusione da desiderarsi devotamente.
Morire, dormire. Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci
riflettere. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga.
--------
C'è un minimo sindacale richiesto per saper mettere sorriso o rabbia, ritmo o rilassatezza, vendere o proporre, suggerire o convincere attraverso l'uso della voce.
A-E-I-O-U ipsilon, Pegue na Cartilha...
Disco Samba!!
La lingua italiana popolare, ha mille sfumature così i veneti dovranno correggere la R un po' marcata suonata in cima al palato. A Roma la stessa lettera sarà spesso singola, la èré, quindi
la calcheranno. Dovranno però eliminare altre ddoppie che spesso ccalcano.
In Emilia Romagna l'attenzione sarà rivolta alla S e alla Z oltre che alla L ferrarese e persino alla R parmigiana pronunciata col velopendulo, alla francese. In Campania l'aglio diventa aiio e
il GL sarà oggetto di particolare attenzione. I toscani che hanno forse le migliori vocali scivolano però sulle C, scì o casa che diventa hasa, e sulle T non proprio schioccate, e altro ancora
per tutto lo stivale. La Sicilia e la Sardegna, la Puglia, la Calabria... Forse eccetto la Toscana tutte ospitano vere e proprie lingue che riflettono sull'italiano corretto parecchi riflessi
difficili da gestire. Poi arrivano per tutti le vocali! Compro una vocale: aperta o chiusa? A E I O U...
Capisci che quando sottoponi a un professionista il tuo suono, lui cercherà questi difetti e se ci sono li sentirà tutti. Perché ha lavorato a lungo per eliminarli da se
stesso.
Una parte di difetti rimarranno e saranno una caratteristica della voce, una accettabile caratteristica che l'attore avrà fatto sua cercando un modo per superare le lettere che gli creano un
naturale inciampo, le parole per lui sempre difficili.
CHE TEMPO CHE FA
La gola risente dei cambiamenti del tempo. Se devi dire solo due parole manco te ne accorgi, ma se devi parlare a lungo, tenere suono e impostazione al microfono, anche il meteo dice la sua.
Condizionatori? No grazie: climatizzatori con livello di umidità controllata.
Termosifoni? Stufe a legna? Si ma con umidificatori sparsi ovunque.
Cibo? Parliamone! Alimentazione che non impasta la bocca e la lingua, come invece fa la ricotta o i cibi a base di ricotta, prima di un voice over, cibo che incendia lo stomaco con conseguenze
come gli acidi digestivi che coi colpi di diaframma arrivano sulle corde vocali le quali si difendono con strati di catarro.
Mangiare pesante e mettersi al microfono porta a problemi vari tra cui eccessiva salivazione: il corpo sta digerendo!
Il fumo rende la voce più bassa?
Anche la puntura di un calabrone ingrossa i pettorali!
Forse è meglio pensare ad esercizi fonatori piuttosto che prepararsi per il cancro alla gola.
IL MICROFONO
A parte il modello di microfono, devi pensare a
come il microfono ti sente e quindi usare il microfono correttamente affinché la tua voce arrivi a destinazione ben registrata. Se hai un buon microfono a condensatore e in posizione cardioide,
gli stai davanti a una spanna circa, immaginandone il centro della capsula leggermente di fianco così da non puntare dritto sulla capsula. Fai attenzione a non emettere troppo fiato in direzione
diretta della capsula o soffierai rovinando il suono.
Le lettere che richiedono attenzione in genere sono F, P, B, a volte la T.
Per allenarti a gestire le "consonanti sputazzone" usa una candela, mettila dove starebbe il microfono e non far mai traballare la fiamma e sopra tutto non la spegnere!
Puoi anche usare un fazzoletto leggero e appenderlo davanti per vedere gli spostamenti d'aria, ma la fiamma fa più effetto! Non bruciare il fazzoletto!
DOTTORE DOTTORE...
Entreresti in sala operatoria chiedendo al chirurgo di farti fare l'operazione a te? Prenderesti il suo posto? No, non lo faresti perché sai che per operare serve aver studiato e fatto pratica, altrimenti il povero paziente ci rimette la pelle.
Andresti alla scuderia Ferrari a pretendere di mettere mano alle centraline della vettura pronta per il Gran Premio? No, perché non sapresti neppure trovarla la centralina.
Ma sai parlare. Questo ti fa erroneamente pensare di poter affrontare un testo, anche il più semplice, solo perché sai parlare. Rifletti sul fatto che forse non lo sai fare, che è un mestiere che
deve essere imparato!
VOGLIO DOPPIARE TiTTI ... no, volevo dire tutti!
Il Voice Over è una parte del lavoro del doppiaggio.
Se vuoi fare doppiaggio, oltre al lavoro di narratore devi specializzarti e frequentare gli Studi che si occupano del doppiaggio vero e proprio e imparare a recitare in sync. Anche se sarebbe
tecnicamente possibile, non è pensabile al momento doppiare film a distanza dal tuo home studio. Suono, direzione, tempi di consegna. Anche se... esistono già innovative piattaforme che
raccolgono doppiatori in home studio da tutto il mondo proprio per questo ma vanno sempre alla ricerca di persone che hanno le idee abbastanza chiare sul mestiere.
Il Voice Over invece è un'altra cosa così come sono diversi i documentari, i promo, gli spot, le audio guide i corsi. Diversi per tecnica e già ampiamente realizzati da remoto per esempio con Source Connect.
Il voice Talent o lo speaker da remoto invece è un lavoro relativamente nuovo che sta prendendo piede sempre più e che richiede una preparazione tutta particolare, artistica e tecnica con cui è
possibile anche doppiare filmati, cartoon, spot, lavorare presso case di produzione in tutto il mondo usando i sistemi di connessione remota live RTC oppure come accade nel 90% dei casi per conto tuo su commissione. Senza nessuno che ti dica "come va"! (cit.)
Lo devi capire tu da solo.
IL TALENTO
Ci chiamano Voice Talent che letteralmente significa talenti della voce. Ci sono talenti incredibili che con la voce ti fanno venire i brividi, altri che fanno quel che devono con onestà. Ma cos'è il talento?
Un piccolo seme.
Una persona può essere definita talentuosa quando gli viene naturale fare quello per cui ha talento senza sforzi!! Si dice che ha un dono.
Ci sono persone che non sono portate, che non hanno nessun dono, ma alcuni di loro vogliono fortemente fare quello per cui non sono portate ci riescono con molta più fatica, a volte superando i
talentuosi.
Anche la determinazione è un talento. Un grande talento.
L'arroganza secca il talento e l'umiltà lo fa crescere.
Se c'è una sola persona la mondo che ha tanto talento da non doversi applicare e studiare per fare quello che fa, è una persona! Una su un milione e probabilmente non gli
interessa di fare ciò per cui ha talento. Tutti gli altri, se hanno un po' di talento, lo devono coltivare.Il talento non coltivato, si riempie di erbacce e prima o poi muore.
In soldoni il talento, quello vero, quello che si usa tutti i giorni è impegno, fatica, lavoro. Il talento è solo un punto di partenza. Se non studi, se non ti impegni, il talento diventa polvere.
Questa è solo una piccola introduzione. Ci sarebbe da scrivere una enciclopedia di trucchi e di esperienze. Non è un lavoro che impari in poco tempo, devi fare gavetta, iniziando dallo studio teorico passando all'azione con piccole cose alla tua portata. Fatti aiutare e non ascoltare la tua voce con vanità ma identifica i tuoi stessi errori. Sii spietato! Quando ti piaci vuol dire che non stai migliorando, che non senti i difetti. Il nostro orecchio e il nostro ego ci impediscono di sentire come siamo realmente, questa consapevolezza è il terrore di tutti i professionisti che nel profondo sono poi terribilmente insicuri e ipercritici con se stessi.
Non è un mestiere per diventare famosi, non è neppure un mestiere facile da fare. Non sarà in miniera ma ti assicuro che è faticoso.
Questo è un lavoro nell'ombra, hai responsabilità verso chi si affida a te, non sei la diva del balletto. Non sarai sempre riconosciuto, sarai anche dimenticato, potrebbero confonderti con un altro, capita! Se lo vuoi fare davvero, studia, fai pratica e non pretendere che questo sia "solo parlare" né di essere migliore di tutti. Te l'ho detto.
Alcuni libri di testo per imparare:
Inizio da Nicoletta Ramorino: artisticamente proviene dal Piccolo Teatro di Milano. Attrice teatrale, doppiatrice, insegnante.
Corso rapido di dizione è un ottimo punto di partenza e ti consente di migliorare in tempi rapidi la tua capacità di parlare correttamente.
C'è anche un CD audio con parecchi esercizi.
QUI IL LINK alla
Giunti.
Anna Maria Romagnoli: La parola che conquista.
Un testo che ti appassiona subito e che non si perde i troppi tecnicismi.
Non si parla solo di dizione ma si affronta respirazione e articolazione.
Da solo questo libro copre quasi tutti il necessario per muoversi in scioltezza nel campo del parlato. Ne ho comprato una nuova copia di recente da Mursia, contiene un CD con 34 minuti molto piacevoli. Un po' antico il suono della cassetta in digitale e anche di vecchia scuola il modo ma, per dirla con parole d'oggi, un must have.
Manuale di dizione, voce e respirazione- Corrado Veneziano,
è un classico per imparare e per arrivare a conoscere la corretta dizione, la respirazione ma anche l’espressività mimico-facciale.
Il libro è uscito nel '98 edito da Besa Editrice.
QUI IL LINK alla Basa Editrice
Manuale di dizione e pronuncia di Ughetta Lanari:
la corretta pronuncia di vocali e consonanti, un elenco esaustivo degli errori più comuni e un po' di nozioni sulle parole straniere più diffuse nel nostro
parlare quotidiano.
QUI IL LINK ancora alla Giunti Editore
Li trovi sicuramente anche presso altri store, copia titolo e autore e googla. Sicuramente c'è molto altro. Studiare è la parola d'ordine!
Attraverso lezioni private su Skype, cercando attraverso il web, si trovano ottimi insegnanti che possono darti una dritta in dizione e anche canto o impostazione della voce.
LET'S GO!
Hai superato tutte le prove?
Sei sopravvissuto?
Non stai pensando che lo zio paolo è un grandissimo bastardo che vuole scoraggiarti? Bene!
Io sono una voce tra mille!
Spero di averti ispirato e indirizzato per cominciare ad essere anche tu una stellina in questo firmamento di piccole e grandi voci.
In bocca al lupo, sarai un grande!
Con affetto,
Paolo
Scrivi commento
Federica Scardino (mercoledì, 20 giugno 2018 15:06)
Caro zio Paolo,
grazie!
Il tuo articolo mi è piaciuto moltissimo e mi ha fatto capire molte cose.
Non mi hai scoraggiato affatto e, considerando che sono una absolute beginners attempata, direi che ci è mancato un soffio!
Parto ocn entusiasmo verso questa nuova avventura adesso che ti ho letto perché credo di avere un vantaggio non da poco: mi fa schifo la mia voce registrata e trovo piena di difetti la mia dizione. Direi che sono pronta, che dici?
Grazie ancora
Federica
Zio Paolo (mercoledì, 20 giugno 2018 15:46)
Grazie Federica! Andrai alla grande!
Consuelo (mercoledì, 17 giugno 2020 15:10)
Ciao grazie per avere scritto queste pagini davvero utili. Volevo chiederti per favore se avevi consigli sul materiale copyright free che si puo' usare per creare una showreel con vari spunti. Ho googlato molto ma non trovo niente del genere.
Grazie mille
Consu
Paolo (mercoledì, 17 giugno 2020 16:40)
Ciao Consu! Grazie a te.
Non si tratta di un prodotto commerciale ma di un esempio quindi non incorri in pesanti restrizioni. Certo, se leggi Diab*lik prpbabilmente avrai alle costole i loro avvocati ma sono casi estremi.
Puoi usare ogni testo che ti piaccia e in cui ti senti forte, se vuoi puoi anche modificare leggermente i testi così da non fare un vero copia e incolla.
Ma sentiti piuttosto libera. Basta che non pubblichi un audio libro da un romanzo coperto da diritti, la citazione artistica è sempre consentita.
Paolo e Roberta (venerdì, 14 ottobre 2022 13:58)
Mi scrive Roberta e dato che non ho possibilità di rispondere a lei direttamente riporto qui sotto l'argomento:
"Ciao zio PAOLO, sono Roberta ... il mio sogno è poter lavorare con la mia voce. Sono di e vivo a Sciacca ... e ho una domanda: la scuola di doppiaggio “Voice Art Dubbing” sede di Catania fatta come corso on line, può formarmi in modo adeguato ed efficace o bisogna frequentare in presenza?"
Roberta, per il doppiaggio è possibile affrontare le basi on line ma poi, per approfondire, è decisamente necessaria la presenza. Il direttore della sessione deve capire come respiri, come ti muovi, come affronti fisicamente ciò che poi diverrà la voce della scena doppiata.
Per il voiceover la cosa è diversa e puoi sicuramente gettare le basi anche attraverso un corso on line.
Cari saluti