La scheda audio che costa di più non è detto che sia quella che suona meglio per te.
Le schede audio hanno il compito di digitalizzare il suono analogico - DAC - e di far suonare il digitale in analogico - ADC.
Possono gestire i segnali MIDI e un numero considerevole di canali in e out in diverse frequenze. Tipicamente per essere considerate abbastanza professionali devono sostenere frequenze almeno a 48 KHz possibilmente a 24 bit.
Minore il costo e minore potrebbe essere la qualità di componenti chiave come i clock interni che si occupano di mantenere sincronizzato il sistema nel campionamento e nella lettura dei dati digitali, con maggiori probabilità di Jitter, ovvero di errori e conseguenti correzioni e quindi minore definizione del suono.
Altro componente chiave è il preamplificatore che accende e gestisce il microfono e che già da solo riveste una discreta importanza per la resa sonora del microfono stesso.
Va da se che una scheda molto economica potrebbe non fornire un gran suono dal suo preamplificatore e un campionamento non troppo preciso con una
percentuale di Jitter elevata. Significa che un buon microfono suona diversamente anche in base al preamplificatore cui è collegato.
Se preferisci creare una catena audio con preamplificatore e in seguito effetti come un noise gate e un compressore/limiter allora dei pre della scheda audio non t'importa troppo perché la userai solo come veicolo di campionamento e ad accendere e pilotare il microfono ci penserà il preamplificatore, però t'interesserà che almeno la scheda campioni decentemente.
La domanda spontanea è come la riconosco? Di solito le Prosumer sono già di qualità, perfino le Behringer o le Focusrite da 100€ o poco meno possono fare il loro mestiere. Oggi è difficile trovare una scheda con un Jitter alto per driver o componenti scadenti: avrà una latenza elevata e sarà improbabile che monti un buon preamplificatore se a basso costo. Se la scheda dichiara di lavorare oltre i 48KHz (96KHz per esempio), significa che è progettata per campionare frequenze più elevate e nell'uso standard 44/1 o 48K non la starai usando sempre a tutto gas. Già questo potrebbe aiutare.
Nota: non puoi creare una catena microfonica al contrario, ovvero accendere un microfono tramite il preamplificatore della scheda audio: se tra il microfono e la scheda audio ci sono compressori
e altri effetti non sarai in grado di alimentare il microfono con il Phantom. La catena è: microfono + preamplificatore + effetti + ingressi scheda audio che avrà il propio phantom spento.
Per registrare la voce ti serve un canale monofonico per il microfono, il monitor della cuffia e altre funzioni base che la maggior parte delle schede audio professionali o Prosumer già offrono.
legenda
DAC e ADC: i sistemi atti alla conversione del suono dall'analogico al digitale e vice versa.
Pro= schede audio che offrono routing dei canali audio, ingressi e uscite digitali aggiuntive come ADAT o SPDIF, che dispongono di connessioni robuste e quindi affidabili come CANON (detto connettore XLR) e Jack 6.3.
Di solito si collegano in Firewire, USB, Thunderbolt o AVB.
Possono sostenere audio fino a 192khz e spingersi alla gestione di molti canali monitor, gestire più uscite e ingressi e cuffie e casse per il multi canale. Nulla a che vedere col 5.1 o 7.1
delle schedine USB per l'intrattenimento.
Prosumer= Professional + consumer, semi-professionali, con parecchi dettagli presenti sulle professionali. Di solito hanno meno possibilità di connessioni, a volte solo jack da 6.3 al posto dei CANON-XLR, a volte privi di software di gestione routing audio eccetto il mixer di sistema.
Ecco, se usi una scheda senza CANON-XLR, non potrai accendere il microfono che dovrai necessariamente collegare ad un preamplificatore.
(A parte alcuni microfoni a basso costo alimentati come i microfoni da conferenza con un cavo Jack 3.5, roba piuttosto scadente)
Routing= instradamento dei suoni da e verso uscite o canali disponibili.
Le schede non professionali:
anche grandi marchi come M-Audio o Terratech o Yamaha, che sono in genere usati in ambito professionale, producono schede che non sono adatte al tuo lavoro.
Spesso usano Jack mini, o RCA.
Anche se promettono di offrire il 5.1 o il 7.1 e una superba qualità audio fino a 96khz 24 bit, si tratta per lo più di sistemi per il gaming o per la visione di film in home theater casalingo. Utilizzare un microfono o un mixer che porta un cavetto jack mini in una scheda audio del genere, anche se ti sembra realizzi un buon suono, in realtà ti espone a pessimi risultati sul piano dell'audio professionale.
La spesa iniziale per la scheda audio assieme al microfono e all'insonorizzazione di un ambiente dentro cui mettere il microfono, rappresentano i tre pilastri tecnologici della tua professione.
Quale prendere?
Universal Audio Apollo Twin è di sicuro una scelta che ti mette su un livello eccellente. Sia per la qualità dell'hardware che per i plugin di qualità top e in real time in insert (dal vivo mentre usi i microfoni) che ti consentono di creare un setup impeccabile, memorizzabile e richiamabile a seconda del progetto su cui lavori o della voce che ospiti sui tuoi microfoni.
Ma di hardware ottimo ce n'è tantissimo: Focusrite, M-Audio e Tascam, ESI, Presonus, Behringer, Yamaha/Steinberg, MOTU, Audient.
Se non c'è budget potresti partire da Behringer che ha migliorato moltissimo i suoi prodotti, oppure una Presonus Audiobox iONE USB, se non ti servono molti
orpelli. Focusrite Scarlett. Steinberg UR22 che offre anche una versione di Cubase ed è una Yamaha di
fatto. TascamUS, MOTU, UAD, RME, poi si sale con le Apogee o la serie
Clarett delle Focusrite. Poi si sale moltissimo di livello fino alle Antelope o le grosse Universal Audio.
Restando coi piedi per terra, M-Audio, Focusrite, Steinberg/Yamaha e altri offrono anche pacchetti completi di microfono e scheda audio. Spesso di buona qualità per iniziare e anche per proseguire a lungo.
Occhio all'acquisto: se i produttori non rilasciando driver aggiornati, cioè se la scheda è sul mercato da molto tempo, potresti trovarti con un fermacarte quando cambi sistema operativo.
Esistono schede che non richiedono driver e sono dette Class Compliant.
Mixer USB... occorre saperli usare perché sarà molto facile infilare in traccia rumori extra dai bus del mixer. Però sono di certo pratici. Di ceeto ottimi per podcast e
piccole live, in particolare quelli che offrono compressori e controllo della dinamica integrata.
Firewire (in disuso), USB o Thunderbolt?
Thunderbolt e USB sono le due strade. Le Firewire sono in disuso e difficilmente troverai driver aggiornati.
Puoi trovare anche schede audio che si collegano attraverso la rete, AVB e compatibili anche con il sistema DANTE. Un po' più avanzate e spesso più adatte a Live che a lavori in studio ma se hai uno studio con più sale e con box per i musicisti allora questa forse è la tua strada e di certo questo articolo ti strapperà un sorriso.
Alcune schede sono sia USB che Thunderbolt o AVB.
legenda:
Class Compliant= detto anche "Plug & Play" è un hardware che non necessita l'installazione di driver esterni per funzionare. I driver per quella periferica sono parte del sistema operativo, in genere a partire da una release in su. Per esempio questa M-Audio, non richiede Driver su Mac dalla OSx 10.7.5 in su (Lion), mentre per windows devi installare i driver.
Vantaggi e svantaggi: se il sistema operativo escluderà quel driver dal suo kernell, non esisteranno driver. Di solito accade con prodotti molto vecchi, come è accaduto per alcune SoundBlaster USB e FW.
Firewire/IEEE 1394= vecchia interfaccia presto obsoleta, diciamo da non comprare oggi pensando a domani. Ci sono cavi adattatori per i device che vanno dalla 400 alla versione 800. Anche se sembra un hot plug, è altamente sconsigliato staccare e riattaccare periferiche accese. Le schede audio Firewire di solito hanno un interruttore per spegnerle e staccarle o attaccarle a caldo può bruciare il modulo di connessione.
Thunderbolt= bus ad altissima velocità che deve essere presente nel computer, e nel Mac vecchio modello non è possibile installare schedine adattatrici come avveniva per l'USB o il Firewire. Per Thunderbolt, devi avere un computer con la tecnologia integrata.
AVB: tecnologia IEEE di connessione audio/video attraverso la connessione di rete.
DANTE: tecnologia Audinate di connessione audio via rete.
Espandibile, significa che dispone di porte ottiche dette Toslink, porte digitali che consentono di aggiungere moduli di canali in uscita e ingresso per avere più strade (ADAT).
Se credi che 8 canali, che poi sono 4 canali stereo, siano molti, se ci lavori davvero diventano pochi in fretta. Quindi, se intendi fare anche qualche mix, usare Skype e Chrome in
contemporanea e altri giochini del genere, allora punta più in alto.
Salendo con le necessità (oltre un singolo microfono due casse e una cuffia): i produttori quando parlano di "canali" intendono TUTTI quelli possibili, ma non sempre direttamente utilizzabili.
Contiamo i canali: quelli che ti potrebbero interessare sono le uscite fisiche per le cuffie e sono 2 canali, + altre due uscite aggiuntive per portarle in una sala microfono e sono atri 2, - 2 casse principali quindi siamo arrivati a 6 in tutto.
(potresti anche usare un cavo sdoppiatore per cuffie e con 4 sei a posto!)
Ma se per caso vuoi fare un 5.1, ti servono 6 uscite solo per quello.
Non è finita: un canale ti potrebbe servire per mandare copia del suono a Skype senza metterlo in competizione sul Clock della scheda audio quindi una uscita che
va collegata ad un ingresso di una normalissima scheda audio interna per usi meno nobili. Di solito si tratta di una uscita stereo e quindi altri 2 canali!
Spesso si usa uno SPDIF con un
adattatore DAC.
Clock= il clock è la frequenza che usa per operare, e non puoi collegare digitalmente un clock 48K a un 44,1K. Quindi se come microfono su Skype usi il driver della scheda audio che usi anche per registrare la voce, potresti incappare in difetti di clock. Progetto a 48K e Skype a 44.1 per esempio.
Ecco perché si usano schede audio diverse con passaggio audio analogico, oppure software che collegano virtualmente senza toccare il clock.
ADAT è uno standar di fatto che consente attraverso un cavo ottico di
far passare 8 canali audio.
8 in ingresso con un cavo e 8 in uscita con un secondo cavo.
Non tutti gli ADAT sono uguali, alcuni hanno solo ingresso (come molti decoder o amplificatori Home Theater) altri solo uscita (come quasi tutte le schede Prosumer e home).
In alcuni casi di apparati Home Theater l'ADAT è uno SPDIF travestito, ciè porta solo 2 canali stereo o un segnale codificato come il Dolby.
Le schede audio Pro e Prosumer hanno un ADAT completo di 8 canali e se hanno un IN e un OUT allora funzionano pienamente come moltiplicatori di entrate e uscite utilizzabili direttamente dalla
scheda audio.
Lavorando a 96KHz si usano 4 canali ADAT invece che 8 e non si usa lo SPIDIF.
Se ha un solo Toslink out (uscita ottica), significa che potrai aggiungere solo uscite, come un ADAT con 8 out.
Se dispone anche di un ingresso ottico oltre che dell'uscita, allora la puoi espandere completamente. Se dispone solo dello SPDIF avrai una uscita digitale stereo o il supporto
al Dolby o DTS per l'ascolto.
Occhio alle specifiche: alcune schede però supportano l'uscita ottica solo a 2 canali, come uno SPDIF ottico.
Se la scheda arriva a sostenere 192Khz, sappi che potresti non poter usare tutto l'armamentario a quella frequenza. Ci potrebbe arrivare ma solo con un paio di canali e gli altri...
muti.
Su alcune schede ci sono i DSP (Digital Signal Processor), cioè processori che evitano alla CPU del computer di farsi carico degli effetti virtuali. Spesso sono abbinati e ottimizzati a plugin di effetti come la linea della UAD Universal Audio, per esempio. Per l'uso coi Voice Over non te ne fai molto, considerando che un computer recente di calcoli in parallelo ne fa tanti e tu registri un singolo file o al massimo mixi 10 tracce PCM per uno spot o un filmato. Sono di solito utilizzati per realizzare musica o colonne sonore e per gestire vagonate di suoni virtuali in tempo reale.
Interfaccia di controllo e Routing dei suoni: sulle schede un po' più avanzate puoi gestire gli ingressi e le uscite assegnando un ruolo e una funzione, gestire le cuffie, le casse, i preascolti, tutto.
Funzioni disponibili da un certo livello a salire, spesso le schede audio più piccole non le hanno. Questo può essere un bene se vuoi farla semplice, un male se devi fare di più.
Pensi alle Digi di Pro Tools? Beh, pensi in grande, sono abbinate al software ma stiamo parlando di una sala di post produzione che affitta AVID/PT HD.
Ricordati che Pro Tools Free, non ha nulla a che fare con Pro Tools HD e gli altri secchioni di casa AVID.
Se invece ti sposti molto e devi spesso lavorare in condizioni di fortuna, camere d'albergo & Co, un microfono USB potrebbe essere il tuo prodotto, perché è già una scheda audio con convertitore.
Sono prodotti abbastanza discussi, non amatissimi da tanti ma, molto usati.
Rode NT-USB, BlueYeti USB, sE Electronics X1-USB oppure il più semplice ma efficace ApogeeMIC o l'eccellente IK Multimedia iRig Mic.
Trovi informazioni, dettagli e test nelle pagine:
Microfoni , Test Microfoni 1, Test Microfoni 2 e Test Microfoni 3
Il mio preferito è una SHURE XLR to USB: https://www.paolobalestri.com/2019/02/10/shure-x2u-la-scheda-audio-che-sta-bene-anche-in-studio/
Spero di averti dato una dritta.
in bocca al lupo e buon lavoro.
Paolo
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Marco (sabato, 26 gennaio 2019 16:24)
Ciao
Grazie per il tuo articolo
Perché sconsigli i mixer usb?
grazie
Paolo (sabato, 26 gennaio 2019 16:36)
Ciao Marco. Io mi riferisco sempre all’uso in ambito voice over dove la pulizia del file è molto importante. Eccetto prodotti di elevata qualità, i mixer usb di solito introducono più rumore. Poi, ripeto, ci sono eccezioni e prodotti che non conosco.
Inoltre ad una scheda audio usb puoi sempre collegare un mixer se ti serve.
Marco (domenica, 27 gennaio 2019 11:18)
Ciao e grazie
molto chiaro
io avevo un mixer alesis con il quale mi trovavo molto bene poi si è cimito il modulo firewire.
Ora sono orientato all'acquisto di una focusrite.
Ne ho trovata una di 1° generazione ad un buon prezzo (usata), se non ho capito male la differenza tra 1° e 2° è nella latenza.
Secondo te vale la pena spendere il doppio per una questione di latenza?
Paolo (domenica, 27 gennaio 2019 11:25)
Caro Marco,
Dipende da che uso ne fai. Se la usi con una DAW per fare musica con strumenti virtuali la latenza è un problema. Se ci registri la tua voce e basta, neppure te ne accorgerai.
Solo una avvertenza: le Focus USB prima serie Scarlet avevano un piccolo problema di alimentazione e secondo alcuni, era meglio non sovraccaricare la presa USB con prodotti che ne usano l’alimentazione quando ci sono microfoni collegati che usano il Phantom della Scarlet.
Paolo (domenica, 27 gennaio 2019 11:39)
Usavi il multimix? Si, ottimo mixer scheda audio. Il modulo FireWire è il tallone di Achille perché non supporta il plug an play e si rompe. Lo fanno anche altre schede e controller. La mia tesi è che ad una scheda audio un mixer lo puoi aggiungere ma in caso di un tutto in uno sei legato. Poi è chiaro che le necessità variano di caso in caso e un mixer può essere la scelta più felice.
Marco (domenica, 27 gennaio 2019 18:29)
Grazie, anche per la velocità di risposta :-)
La userò principalmente per la chitarra e non ho microfoni attivi, difficilmente userò strumenti virtuali al massimo riverberi.
Marco (domenica, 27 gennaio 2019 18:32)
Si ha funzionato bene per anni
poi devo averlo scollegato senza spegnerlo oppure ho invertito il cavo
e si è bruciato
peccato
Ti posso chiedere cosa ne pensi di questo:
https://play.strumentimusicali.net/product_info.php/cPath/96_182/products_id/21423/akai-eie-pro.html
Meglio lui o
https://www.musicalstore2005.com/it/focusrite-scarlett-18i8-2nd-generation.html?utm_source=mercatinomusicale&utm_campaign=vetrina&utm_medium=organic
Paolo (domenica, 27 gennaio 2019 19:26)
Ciao Marco,
Temo che presto le Scarlet andranno fuori produzione. Io sono passato a Motu ma avevo adocchiato la Akai. Mi ha frenato l'assenza dello SPDIF E del TOSLINK che uso tanto. Per il resto sembra una ottima scelta. Dai un occhiata anche sul loro sito
Paolo (domenica, 27 gennaio 2019 20:00)
Focusrite Scarlet però ha quasi 3 anni
https://youtu.be/UdeSbvVba-o
Marco (lunedì, 28 gennaio 2019 12:50)
Grazie per i consigli
perché pensi che andranno fuori produzione?
Comunque mi piace molto la scheda della Akai
Paolo (lunedì, 28 gennaio 2019 12:59)
Scusa, ho detto una cazzata. Su Mac è una class compliant, quindi non ti interessa se rilasciano o no i driver. Su Windows i driver sono ancora a 32 bit e risalgono al 2017. Stanno mettendo fuori produzione le Firewire.