Il cambiamento è avvenuto! Ma come un seme, sta allargando le sue radici, si sta alzando verso il cielo in cerca di luce. Quella piantina lasciata in un angolo del giardino sta per colonizzare tutto. Lo farà.
Come il pomodoro e il caffè che hanno cambiato la nostra cucina, ingredienti esotici prima della scoperta delle Americhe, ora naturalizzati in Italia.
Mi ha scritto un doppiatore, un ragazzo che qualche tempo fa mi aveva contattato in cerca di lavoro. Avevo i suoi demo in email e la sua voce era adatta ad un progetto che stavo preparando. Ma i demo li aveva registrati in uno studio e non era in grado di registrare da solo.
Mi ha scritto in risposta alla mia richiesta di demo su parte e disponibilità e mi ha confessato che ancora oggi non ha realizzato il suo home studio e che lavora bussando alle porte degli studi di doppiaggio. Di quelli che ancora hanno qualcosa per lui. Quindi un bravo attore tagliato fuori da un mercato in espansione e chiuso in un mondo che sta per essere rivoltato.
Gli rispondo e pubblico la mia risposta anche per tutti coloro che dopo aver imparato il mestiere in una delle mille scuole di teatro e doppiaggio, non si decidono ad acquisire quei talenti aggiuntivi, necessari come lo è stata la patente o la conoscenza degli orari dei treni negli anni passati: saper collegare un microfono usb, pannellare un angolo di casa per renderlo neutro e fornire i propri servizi via internet.
Ciao!
Oh, mi spiace tu non abbia attrezzato un piccolo home studio!
In effetti è un radicale cambiamento. Persino il mondo del doppiaggio sciopera in questi giorni. Tra le proteste anche i disagi causati dalle
nuove piattaforme Amazon e Netflix che stanno inevitabilmente rivoluzionando il settore.
Non sempre le rivoluzioni lasciano il tempo o la
possibilità di ricollocarsi alle imprese e a chi ha radici profonde e solchi ben segnati nel mestiere.
I più competenti spesso diventano i
novizi, incompetenti in un settore dove prima dettavano legge.
Chiaramente il cambiamento lascia vittime sul terreno, scioperi o non scioperi. Ma il cambiamento è in atto da anni e il potenziamento di internet con tutta la tecnologia correlata alla
comunicazione, da Opus all'internet of things, non fa che concedere a nuovi settori prima toccati solo marginalmente di poter fruire di nuovi modi di portare a termine lo stesso lavoro prima
realizzato solo in strutture specializzate.
I primi doppiaggi fatti con i sistemi in uso su Netflix erano abbastanza grezzi ma con il tempo i vari team imparano. Se prima, a distanza si facevano solo
eLearning, spot e qualche filmato per youtube, ora il doppiaggio stesso viene coinvolto in questa rivoluzione. Il doppiaggio, anche quello vero che da diversi anni mette le stesse voci in ogni
serie e reality.
Sempre le stesse, sempre quelle, sempre uguali. Bravissime ma ormai confondibili.
Bravissime perché solo la pratica consente di raggiungere alti livelli. La pratica che stanno facendo proprio i team delle nuove generazioni di doppiatori e i nuovi tecnici di mix.
Nessun dubbio sul fatto che si stia verificando il passaggio e che nel giro di qualche anno sarà una scelta obbligata visti i vantaggi economici e pratici.
Il Know how si acquisisce. La tecnica si affina. Il mestiere si sposta su terreni mai considerati praticabili e con nuovi giocatori, prima dileggiati ma che hanno imparato il gioco e quindi che piano piano diventano capaci di affrontare sfide sempre più complesse.
Inevitabilmente ciò che prima era impensabile dopo sarà routine.
Si amico mio, hai una bellissima voce. Tenerla chiusa sotto i cunicoli di un settore che sta per essere completamente rivoluzionato è un vero peccato.
Fatti un piccolo home studio, con un Rode NT-USB e uno spazio inerte al riverbero. Fatti un profilo sul web e fai sapere in giro che esisti e che puoi registrare anche adesso.
Il nuovo mondo del doppiaggio esiste già e il vecchio mondo, prima o poi dovrà cedere il passo per diventare un ricordo e un tomo di storia ed esperienza da insegnare a chi farà doppiaggio nella
nuova era.
Un abbraccio
Meglio o peggio?
Solo diverso. Dipende dal punto di vista. La produzione di serie e film è in folle aumento perché c'è maggiore richiesta e la fruizione è più intensa, non è più sui canali canonici.
La vecchia TV e il vecchio Cinema hanno nuovi concorrenti.
Il cambiamento coinvolge più di un settore. Il cambiamento nasce dal diverso modo di fruire gli spettacoli. Ci sono nuovi media e la gente ora li porta sempre con se, in tasca. Quando torna a
casa li accende e magari non ha neppure la parabola o l'antenna sul tetto ma solo una connessione internet.
Quando esce la sera lo fa per stare con gli amici ma nulla vieta di incontrarsi in casa di quello che ha lo schermo da 60 pollici e farsi i pop corn o di ordinare pizze da asporto mentre in
gruppo ci si gode una serie o un film in streaming.
Evoluzione, cambiamento: solo chi si adatta sopravvive.
Grazie per il tuo tempo e per essere passato di qua.
Paolo
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Annamaria (venerdì, 18 gennaio 2019 15:24)
“La televisione? Fra sei mesi nessuno la guarderà più” disse il produttore Zanuck nel 1946. Il tempo l’ha smentito, il cambiamento è avvenuto nonostante tutto. Siamo passati da qualche film proiettato al cinema un paio di volte al mese, a migliaia di proiezioni quotidiane direttamente sugli schermi di casa. È una resistenza inutile, quella del doppiatore blasonato che vuol restare solo davanti al microfono: ci sono troppe produzioni. C’è posto anche per chi si è preparato, ha imparato e si è allestito il proprio home studio. La vita è adesso, doppiamola.
Paolo (venerdì, 18 gennaio 2019 15:39)
Mi piace! Una baglionata che farò mia: la vita è adesso, doppiamola!