Un amico qualche tempo fa si è lamentato di essere stato truffato su Fiverr: "sono poche parole" e gli hanno chiesto un prezzo Fiverr. Qualche giorno dopo lo spot era su una radio nazionale. 12
dollari. Un affarone. La cavolata secondo me l'ha fatta il giorno stesso in cui ha deciso di usare quella piattaforma con quei prezzi.
Ma sappi che posso fregarmene completamente e dire che sono tutti fatti suoi. E anche che probabilmente gli hanno dato 7 dollari in più di quanti ne avrebbe dovuti ricevere*. Ma
alla fine ti spiegherò il perché ma, tra le parole "fatti" e "suoi" ci sta in mezzo un ragionamento senza il quale non saprei raccontare quel che mi
rode. Anche se uso un Neumann e un Aston.
Ho fatto la battuta!
*Grazie Lenny.
Metto in carica Boby
Ti senti dire: "non sei mica in miniera, devi solo parlare!" Ecco che se avessi un lanciafiamme arrostirei il pedante. Ho solo un accendino quindi mi accendo una camel e penso.
Forse sono io a sbagliare. Mi do troppe arie. Sono superbo e non comprendo le necessità degli altri, quei casi della vita che ci portano ad accettare lavori per prezzi così bassi o peggio oggi
sbaglio a valutare me stesso alle cifre del mio listino (che non è neppure il più alto d'Italia, ma va beh!). E poi mi sono permesso di parlare male di Fiverr già in passato offendendo tutti i
colleghi e gli sconosciuti che invece lo popolano. Inutile negarlo, io figlio di contadini montanari sono diventato uno snob.
C'ho un bastone nel culo come si diceva dalle mie parti.
Ho lanciato la mia provocazione sul gruppo WhatsApp a cui partecipano diverse decine di colleghi speaker e doppiatori. Un luogo dove ci scambiamo idee, consigli, informazioni di casting succulenti, notizie sui clienti morosi da evitare.
La mia preoccupazione sprezzante era contenuta nel video, che, se vuoi soffrire puoi trovare qui: Fieverr, la disperazione è on line. Un pezzo di una superbia unica. Forse.
Dopo aver ricevuto risposte di vario genere, ho passato la notte in meditazione e la mattina dopo ho risposto:
Download Audio: MP3,
"Ci ho pensato a quello che avete scritto. Ho sentito una sensazione tra le chiappe e forse ho un bastone nel culo, quindi devo fare ammenda e rivedere le mie posizioni. Meno rigido.
Così ho cercato di capire perché mi sono allontanato gridando "OVVOVEEE” (nota la erre moscia!) dai portali come Fiverr.
Mi sono chiesto perché ogni volta che vedo un social che raggruppa Talenti e offre Opportunità così alla cazzo, mettendo in vetrina chiunque sostenga di saper fare qualcosa (e si sente che ancora ho la puzza sotto il naso), ecco… mi sono chiesto perché io fugga e cancelli i messaggi.
Beh, in primo luogo forse ho pensato di essere migliore. Sbaglio enorme. Migliore di chi?
Allora forse ho creduto che non sostenendo quegli abomini contribuivo a migliorare il mondo.
Seee... come quelli che producevano calessi e carretti e dicevano che le automobili avrebbero portato alla rovina l’umanità.
Ok, però salvano i cavalli. Salvano gli ammalati grazie alle ambulanze. Salvano i fidanzati dal ritardo agli appuntamenti. Evitano 4 giorni di cammino per andare dal paese alla farmacia, dal droghiere, al supermarket. Eliminano confini. Salvano le casse comunali grazie alle multe con gli autovelox. Rendono ricchi i petrolieri e creano posti di lavoro con le pompe di rifornimento automatizzate.
Ci sono un sacco di lati positivi. Scherzi a parte.
Voices.com l’ho mollato perché ho scoperto che faceva un doppio gioco per me sgradevole. A me offrivano 600$ per uno spot che in Europa avrei venduto per 1200/2500. Loro lo vendevano a quella cifra, ma a me offrivano briciole e si prendevano una percentuale.
Un momento… ma sono io a fare il lavoro. Tu mi passi il testo e non vuoi neppure farmi parlare con il cliente.
L’ultima goccia è stato XXXXX Italia. Ma cazzo, potevano rivolgersi ad un portale italiano e invece hanno fatto tutto attraverso i canadesi realizzando anche un prodotto scadente perché loro stessi non riuscivano a comunicare con me?
Mi hanno cercato e hanno messo il loro cellulare nello script per potermi contattare, non per il compenso ma per poter parlare dello spot perché Voices non capiva la nostra lingua e scazzava di continuo. Ma ero io alla fine a fare un lavoro di merda perché dovevo stare lontano dal cliente. E poi dopo aver trovato gli stessi casting su diversi portali e la differenza era 600 su Voices e negli altri 2200 calcolati per lo speaker - stesso progetto - ho cancellato il profilo. Anche per rispetto del lavoro dei miei clienti nazionali.
Lo so, sempre il bastoncino che provoca rigidezza e quel senso di superiorità. Mi sto sul cazzo da solo, non temere. PeVò mi ha offeso il loVo atteggiamento. Hoiboh.
Voice123: qui ci ho discusso più pesantemente: una volta volevo comprendere il punto di vista del cliente e mi sono iscritto come cliente ed ho lanciato un casting. Al quale ho partecipato, chiaramente.
Quando sono andato a sentire i demo dei partecipanti ho scoperto che mi stavano invitando a proseguire il casting su VoiceBunny! Eeeh?
A quel punto il bastone che porto nelle terga è diventato un manico di un badile e mi sono offeso da morire. Ma come? Io pago Voice123 per essere un utente Premium e lui invita i miei clienti ad usare VoiceBunny?!? Ma è quanto meno disonesto. OVVORE!!
Fiverr: devo dire che qui mi avete fatto sorgere dubbi. Dubbi perché potrebbe essere un trucco per veicolare tanta gente. Come quando ci sono i saldi o quando si va al mercato. Nessuno vieta di esporre anche roba non in saldo. Nessuno vieta di vendere una Ferrari alla fiera delle Topolino.
Però anche qui il mio sensibile culo si è fatto sentire. La mia quota di superbia ha preteso un credito: “ma io sono un pVofessionista e qui ci sono un sacco di cazzoni che fanno voice oveV dal micVofonino del computeV. OVVOVE!”
Ma l’ho zittita subito, primo perché quella mia anima mi sta sul cazzo, poi perché è il pubblico a definire il prodotto.
Sono cosciente che le necessità di ogni persona e le abilità di ogni essere umano sono uniche quindi se una persona non aveva speso millemiliardi per farsi lo studio e mi faceva concorrenza non era lei a sbagliare, ero io fuori da quel mercato.
Però c’è un però. Fiferr si basa sulla concorrenza al ribasso. Anche geopolitica. Giovanni giustamente dice che nessuno vieta di non partecipare al gioco tenendo i prezzi alti.
Ma qui non riesco a togliermi la puzza da sotto al naso e sento sempre odore di fregatura. Sono convinto sia un mio limite perché un conto è guardare da fuori, un conto è usarli i sistemi,
accorgendosi che i preconcetti sono sbagliati. Eppure il fatto che Fiverr si basi sul ribasso e sull’opportunismo, me lo fa vedere come una ruggine che corrode il mio stesso mercato. Infatti li
sopra trovo inconsapevoli professionisti che nel momento della necessità realizzano per 10 dollari un filmato per il web che io fatturo 200€ e ci pago pure le tasse.
Quel
cliente non sarebbe mai venuto da me o da altri che stanno nel mio stesso stagno. Oppure non è che per caso, Fiverr, approfittando della disgregazione professionale ci sta
inchiapettando tutti?
In quel caso non ho un bastone nel culo ma sto essendo sodomizzato. Il che è molto diverso. " Attendo vostre considerazioni. Grazie.
Un po' di valutazioni dai colleghi:
1- Un settore merceologico dove si trovano tutte le fasce di prodotto. Chi accetta un lavoro a 1 euro è di fascia bassa.
2- Ma in fondo è un libero mercato, tutti possono decidere a quanto vendere i propri servizi a quanto preferiscono.
3- Si tratta di Sharing Economy, offrono a chiunque possibilità di vendere o comprare.
4- I prezzi sono promozionali, poi si tratta sul prezzo finale.
5- Nessuno vieta di posizionarsi in alto come fascia di mercato o di creare GIG da 150 o 2000 dollari.
6- I siti personali non portano tanto traffico come Fiverr!
Boby è carico!
Sono tutte ottime obiezioni!
Ma vediamo di scatenare il rompiballe che è in me:
vai Boby, attacca!
I punti 1 e 2 mi trovano d'accordo con un paio di repliche lasciate da Mario e Veronica: in primo luogo non è possibile definire un prodotto professionale dal prezzo ma il prezzo su un portale così diventa uno standard molto in fretta.
A questo va aggiunto che la qualità al di fuori della cerchia professionale è totalmente soggettiva. Manca la competenza tecnica per valutare correttamente.
Un esempio pratico sul settore Radio Private dove quasi tutti i miei colleghi operano ma è facile fare similitudini altrove: fai scrivere un testo al cliente, probabilmente si fionderà nei
classici "Ma dove vai? Corro da Tizio perché ci sono prezzi..."
Oppure il cliente per la sua campagna potrebbe proporre domande: "Vorresti avere le lenzuola pulite e profumate? Sei stanco di avere sempre le mutande macchiate?"
Ma se lo spot lo fai pensare ad un professionista inventerà uno slogan: "così bianco che più bianco non si può". E lo ripeteranno le generazioni. Ok, oggi lo taccerebbero di razzismo!
In ogni caso lo farebbe nei tempi della campagna pubblicitaria e diretto al target, dettagli che il cliente spesso ignora. Se il cliente è bravo nel realizzare i detersivi non è detto che sappia
anche venderli.
Punto 3: Laura mi suggerisce che in fondo è Sharing Economy ovvero condividere le capacità produttive collegando il mercato della richiesta e dell'offerta.
La creatività è merce facile da trasferire attraverso il web. Vinca il migliore.
Ci sono però variabili! Faccio l'esempio della Chicco che produce in Italia un ciucciotto per bambini, costo 5 euro al pubblico. Paga la pubblicità, paga l'operaio con tutti i diritti e incassa
quel che resta.
Arriva una azienda dal Bangladesh che lo realizza identico (a parte i materiali tossici) e lo vende a 1 euro, guadagnandoci.
La Sharing Economy è anche questo e per il nostro mercato può essere un danno se usata male.
Proprio nella chat si parlava anche di come il nostro vero mercato siano gli Studi e le Agenzie i nostri migliori clienti.
Bene, allora immagina se tu fossi una tipografia. L'agenzia che pianifica gli spazi pubblicitari cartellonistici in paese un giorno si compra un plotter e comincia a stampare da sola i propri
cartelloni che poi scoprirai sono disegnati proprio da uno dei tuoi grafici, il quale si vende anche su Fiverr!
Comprendi subito che per te è un "vero pacco"!
Licenzi il grafico e vai a farti fare il lavoro su Fiver poi lo rivendi.
Ecco che un mercato è stato disassemblato.
Se la qualità è la stessa, va bene, ha vinto la Sharing Economy ma è innegabile che ne abbiano perso sia il grafico che la tipografia.
Che la tecnologia cambi i modi di fare le cose è normale ma occorre essere saggi.
Punto 4 e 5: il prezzo esposto definisce il prodotto e alla fine ti chiederanno di fare il lavoro a quel prezzo. Sono prezzi esposti che servono al portale per generare traffico ma che segnano un punto che la gente userà come riferimento. Un marker che definirà il lavoro della stessa categoria professionale. Quindi se ci vuoi stare, abbi il coraggio di tenere gli stessi prezzi della categoria professionale oppure scrivi che sei un novizio e che ti accontenti di 5 dollari. Invece ci scrivi "aim e professional end record ior audio uiz professional schill..."
Punto 6: generare traffico va bene ma è una menzogna se non si chiarisce fin da subito il prezzo vero del proprio lavoro.
Come lo porti da 5$ a 500$ o anche 5000$? Cosa racconti al tuo cliente?
Su Fiverr fai le magie mentre il resto del mondo arranca nella realtà?
Ma accadrà che anche solo per ripagarsi il canone annuale o nei momenti di magra si finirà per accettare anche lavori a due soldi. Capita di continuo ma se vuoi negarlo, negalo.
Alla fine, inevitabilmente si abbassa la qualità delle produzioni.
Queste scelte non danneggiano solo il cliente ma anche il comparto e tornando alla radio, anche l'emittente che poi metterà in onda pubblicità sgradevoli e prive di creatività e
cura. Non c’è spazio per la cura e la creatività nel bassissimo costo. Cui prodest?
Cito la frase del mio vecchio boss in radio:
- "Perché dobbiamo impegnarci tanto a riempire 12 minuti di belle canzoni e poi per i 3 minuti della pubblicità passiamo roba inascoltabile?"
Oggi 1/4 della programmazione radio è fastidiosa. Non ci faresti un "Carosello" in particolare con gli spot delle radio private realizzati a non più di 10 euro con due voci e il
testo. Non certo un problema specifico di Fiverr, ma è comunque una tendenza in atto da tempo anche al di fuori di questo tritacarne.
Credimi se sostengo che il mercato al ribasso non fa bene a nessuno.
Va anche detto che esiste Fiverr Pro.
Se entri nella sezione PRO di Fiverr, la prima cosa che scopri è che non esiste la sezione Voice Over, la devi cercare tu manualmente indicando una delle mille parole chiave: actor,
narrator, voice over, voiceover, speaker... compaiono i profili e si distinguono per il cambio, di prezzo, a partire in media da 100 dollari ma trovi profili che se non paghi meno di 5000$ non
fanno nulla.
Invece nella versione standard, c'è il menù voice over con cifre di partenza di 5$/10$/15$.
La cosa non mi toccherebbe più di tanto.
Al di fuori degli ambiti professionali difficilmente le persone comprendono le differenze qualitative che i professionisti ricercano. La gente normalmente è sorda ed applica solo il gusto
personale come misura. Anche noi lo facciamo dove non abbiamo parte.
I professionisti di ogni settore sono in grado di rilevare i particolari che influiscono sulla resa del prodotto e scinderli dal gusto personale. Posso essere indifferente a
chi si svende, anche se è bravo, sopra tutto se è bravo e si svende perché ho un mercato avviato e attivo, non svalutato. Quando uno si svende, che sia per scelta o per
necessità, beh, si svende.
Lo so che stai pensando che sono superbo e che in fondo se a una persona piace quel che si è comprato a 5 dollari a me non deve interessare.
In effetti sono felice per quella persona. Mi dispiace per l'altra, per il venditore ma pure io ho comprato in sconto su Amazon dalla Cina.
Di notte mentre mi godo un documentario su Youtube mi arriva uno spot: belle immagini audio di merda. Fastidioso al punto che abbasso il volume. Skippo. Quella persona li, quella che suo malgrado
si è fatta fare il lavoro a basso costo e scadente, prima o poi preferirà i sottotitoli o una voce artificiale, perché saranno sempre meglio del finto professionista che si è
beccato.
E questo fa male. Fa male a tutti quelli che stanno iniziando il mestiere e che non avranno modo di rendere la loro passione una
professione.
Non, lavorando a 5, 10 o 20 dollari per video doppiato o a 5, 10, 12 dollari per una campagna radio che magari finirà in nazionale, loro malgrado.
Capisco benissimo la necessità di sfruttare vetrine di opportunità.
Fiverr è una fiera di paese, un mercatino delle occasioni.
Potrebbe essere un veicolo per generare traffico da dirottare, anche in barba alle regole del server, utenti verso il proprio sito o per incamerarli direttamente come clienti, il fine ultimo
della promozione. Anche se non ci credo ma lascio ai suoi utenti la carta della verità.
Fiverr alla fine è solo uno strumento e come lo si usa fa la differenza tra un coltello del pane e l'arma del delitto. Sono i novelli o i pretendenti futuri professionisti a giocare male le
loro carte guardando solo all'adesso e ora senza valutare ciò che pagheranno proprio domani.
E il domani arriva prima di quanto tu riesca a stare sveglio amico mio.
Manca la coscienza e l'etica del lavoro. Manca l'onestà di essere critici con se stessi per collocarsi al giusto posto. A questo non resto indifferente.
Il mondo sta per finire!
Pentiti. Prega perché la tua anima sia salvata. Il tono che segue è più o meno questo ma mi piace fare un giro verso un punto di vista differente da quello standard. Quindi mi perdonerai se vado un po' oltre. Prendila con ironia.
Sarebbe il caso di parlare di diritti universali dell'uomo. Ma basterebbe l'articolo 3 della nostra costituzione, alla quale Fiverr & Co di certo non si ispirano. Copio e incollo da qui:
https://www.senato.it/1025?sezione=118&articolo_numero_articolo=3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica (le persone che vivono dove vige questa costituzione, non certo un ministero) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Fiverr, i meno accorti me lo farebbero notare subito, mica è in Italia.
Allora farei notare loro come sia un mercato che opera al di sopra di tutte le nazioni, uno stato a se stante dove è possibile mancare di rispetto a tutti.
Perché utilizzare la disperazione della gente o peggio l'ignoranza e l'indifferenza per sfruttarla a proprio vantaggio non ha nulla di etico. Ma su Fiverr come in tutte le piattaforme che
fingono di offrire opportunità non c'è un paese inteso come una comunità di esseri umani che vivono rispettandosi e sostenendosi. Anche in competizione.
Dove sta la libertà e l'uguaglianza? Non in questa Sharing Economy di sicuro.
C'è un'idea di mondo in cui l'obiettivo non è valorizzare la persona ma la competizione come fosse una olimpiade. Una competizione impari, una gara sgomitando a chi avrà più stelline, a
chi farà l'offerta migliore. Ma come ho già detto, i confini geo politici incidono alla grande sulla competizione, anche la mancanza di confini professionali sminuiscono il
valore della persona rendendola merce.
Le regole e il valore del denaro raccolto sono molto diverse e rendono vantaggio ad uno rispetto all'altro e il fatto che tu sia in vantaggio quando compri
significa che sarai in svantaggio quando venderai nello stesso mercato.
Ma puoi sempre fare trading che significa approfittare della debolezza di uno per guadagnarci sopra. Per quanto tempo potrai farlo?
Forse per tutta la tua vita, te lo concedo, inaridendo il tuo mondo! Ma questo non ti eleva a persona, ti tramuta in parassita. E io preferirei avere una bomboletta di antiparassitario piuttosto
che sostenerti.
Lo so, diventa quasi politica la questione e dovrebbe esserlo ma alla politica stessa come alla religione è stata resa una immagine distorta e distropica: se segui un' idea politica o religiosa diventi automaticamente un "nemico", perché ad ogni totalitarismo religioso o
politico è seguita la morte della libertà d'espressione e di pensiero.
Bene, allora ti sarà più facile comprendere che quello a cui offri il tuo contributo senza stabilire o rispettare regole di convivenza anche corporativa ti porta proprio in quella direzione, un
totalitarismo dove i diritti universali della persona sono stati cancellati sostituendo i diritti e i doveri con l'opportunismo, la furbizia.
Mors tua vita mea. Invece in questo caso uccidere il tuo presunto nemico diventa anche distruggere il tuo stesso elemento, l'humus in cui vivi e cresci che non è il portale, sono le persone, perché Fiverr come tutti gli altri server di "opportunità" ti mette in competizione, non stabilisce regole di rispetto se non il rispetto delle convenienze del server stesso e si arricchisce inaridendo l'umanità che lo popola. In pratica, la guerra che porti agli altri diverrà anche la tua perché non costruisci ma sfrutti e distruggi.
Basterebbe eliminare il prezzo esposto dando visibilità alle caratteristiche specifiche di ogni persona e i prezzi, renderli per tutti prezzi di mercato, invece si parte proprio
dal prezzo bassissimo (da cui il nome del server) e questo a mio avviso è l'errore che trascina Fiverr da professionale a mercatino delle occasioni.
Se fossero lavori fisici e manuali te ne renderesti conto subito ma sono idee e capacità artistiche quelle svendute dal server. L'impressione che hai è di aver guadagnato 10 dollari in modo facile. Ma hai solo stabilito il prezzo che la clientela vedrà come il valore su cui basarsi per produzioni future. Quindi se sei un professionista li sopra non dovresti starci. Oppure dovresti stabilire tu stesso i confini e discriminarti onestamente dai non professionisti.
C'è anche un aspetto più profondo: su Fiverr è richiesta la carta di credito ma non la carta d'identità. Non sai con chi stai davvero lavorando.
Guardando al futuro, come ho accennato prima, l'assenza del rispetto di regole e di listini redatti secondo esperienza, calcolati sul valore che ha il tuo lavoro, arriverà ad annullarne
il valore reale. Lo trascinerà a zero portandosi dietro la qualità che per forza di cose diverrà sempre minore.
Infatti l'idea che passa spesso in queste discussioni è che, se un cliente è disposto a spendere solo 10$, non avrà di che lamentarsi se il prodotto è stato realizzato male.
Se poi ad egli va bene così tanto meglio per chi lo ha realizzato senza troppo impegno.
Certo, indubbio, ma se nel nostro mestiere l'assioma di questo pensiero è che quasi tutti possiamo parlare allora non esiste discriminazione tra il mio parlare e quello di chi mi affida
il proprio lavoro.
Invece accade che l'impoverimento delle economie su scala globale in favore della finanza accaduto negli ultimi 20 anni porta quella enorme quantità di professionisti di ogni ordine e grado
e da ogni nazione a cercare di sopravvivere trovando in queste vetrine globali "l' opportunità", senza poter pensare troppo a cosa provoca perché il fine è
guadagnarci la pagnotta di oggi.
Facciamo una iperbole: se ti contattasse la "grande chiesa dell'apocalisse" e ti chiedesse di leggere i deliri del loro santone che invita la gente a trovare la speranza nel
rinchiudersi dento il rifugio sotterraneo dopo avere donato tutti i beni alla causa, tu lo faresti il doppiatore per loro?
Metteresti la tua voce a testimonianza di una cosa che con una molto probabile evidenza danneggerebbe migliaia di persone? Ti faresti complice della grande mattanza per un pugno di dollari?
O lo faresti comunque per una montagna di dollari?
Certo è una ipotesi fuori scala ma, pensaci, se sostieni questo genere di "opportunità" stai proprio facendo quello. E non c'è una montagna di dollari ad aspettarti ma solo five dollars o poco
più e i beni donati alla causa, sono i tuoi talenti e il tuo futuro.
In bocca al lupo.
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