Sono certo che non dico nulla di nuovo dicendo che il tempo vola.
Pure la tecnologia con tutte le sue magie non è riuscita a fermarlo. Ma che dico fermarlo, rallentarlo, anche solo un pochino. No, per qualche ragione vola ancora più rapido di prima.
Adesso sembro il nonno…
“aaa, sì, non è più come un tempo! Per spedire una lettera ci voleva il suo tempo! Prendevi la carta, se l’avevi comprata altrimenti dovevi uscire e andare fino alla cartoleria. Cercavi un posto tranquillo e silenzioso e poi cominciavi a scrivere, il bella grafia, o non si sarebbe capito niente, come nelle ricette del dottore.”
Il nonno ci mette tempo perché è abituato a prenderne.
Mi ha scritto una cliente, mi ha fatto un complimento. Caso raro, di solito si comunicano gli insulti. Si dice nessuna nuova, buona nuova. Mi ha scritto per comunicarmi come si sentisse
tranquilla con me perché le rispondevo sempre in brevissimo tempo.
Ha detto “Sai, in mezzo a tutto il lavoro pazzesco di queste settimane, quando sei stressata perché non sei mai sicura che le email che mandi verranno lette in tempo perché sono viste come fonte
di altri problemi da risolvere, tu fai proprio al contrario, rispondi subito. Grazie per questo.”
Beh, dai… è carina, si chiama Alicia. Mi aveva appena mandato un rifacimento.
Se non lo sai ecco, i retake, le correzioni sono fonte di doppio stress, ma esistono e sono inevitabili nel mio mestiere: il cliente cambia idea e vuole rifare una frase, io ho sbagliato a leggere una parola, il file è stato cancellato per sbaglio, mancava una frase dal testo e serve per chiudere il lavoro… e quindi eliminare questo pensiero, questa preoccupazione. Se la correzione arriva in tempi brevi o se almeno saprai che è in fase di risoluzione, lo stress cala.
Per noi che lavoriamo in home studio non c’è solo una persona che ci contatta durante il giorno, siamo collegati a decine di persone al giorno con decine di progetti in corso e quindi con una alta probabilità che ci siano cose da risolvere.
Problema comune a molti mestieri. Per chi lavora con noi, se c’è un rifacimento noi siamo il problema. Non è bella come immagine.
Infatti ho anche fatto una brutta figura con un collega che invece mi ha scritto su Facebook per una questione urgente ed era convinto che gli avrei risposto subito alla chat, ma non sapeva che
per evitare stress non apro di certo i Social da cui scrivono anche gli amici e gli amici degli amici. Una mail ha una aspettativa di risposta di qualche ora, una chat pretende che tu ti fermi e
risponda subito. Una chat è stressante. Come una telefonata. Però se c’è l’urgenza…
Non controllo mai Messenger di Facebook perché il 99% sono messaggi tipo “saluta tizio, caio vuole salutarti” e quindi magari aspetto di fare una bella pausa in bagno per verificare. Magari il
giorno dopo.
Dal nostro punto di vista, tenere la mente concentrata sul lavoro che stiamo facendo in questo momento è importante, o commettiamo errori. Leggiamo testi tecnici, libri, corsi, lavoro che
solitamente facciamo in solitario senza supporto del live con il cliente. Quindi tendiamo a staccare tutto ciò che ci distrae e finire il progetto. A volte i progetti sono lunghi, altre volte
sono una lunga lista di piccoli progetti tutti urgenti dato che tutti hanno fretta.
A questi si aggiungono i rifacimenti a quelli già conclusi: si ripropongono. Stress per noi! Il tempo che manca è fonte di stress. Non dare tempo a chi te lo chiede stressa te e l’altra persona.
Insomma, stress senza fine.
Il mio trucco è un trucco semplice fatto di tempi dai 15 ai 30 minuti al massimo, poi pausa per controllo messaggistica. Risposte alle urgenze, se il caso rifacimento e invio della correzione, risposte alle richieste di informazioni e di nuovo full immersion per i prossimi 15 o 30 minuti.
L’impressione da fuori è che io gli abbia dedicato tempo. E l’ho fatto. L’impressione da dentro è che io stia facendo più cose contemporaneamente. Lo faccio, in blocchi separati. Il multitasking non esiste.
“e poi era il caso di farne una brutta copia prima di ricopiare la lettera in quella definitiva!”
Il nonno aveva il tempo di fare la brutta copia e ricopiarla! In effetti, ma… sul computer puoi cancellare e riscrivere… in tempo reale, risparmiando tempo.
“mica come adesso con quelle diavolerie! Tutti a scrivere in fretta senza pensarci su!”
… Mmmh, un po’ di saggezza dei tempi andati potrebbe farmi comodo. Perché prendersi il tempo consente di pensare. Pensare per mettere in ordine i pensieri e ti vengono in mente le cose. Ok,
nonno, mi sono ricordato che devo scrivere un messaggio al mio amico Fernando! Gli ho prestato la collezione dei premi Hugo, un libro che non si trova più neppure in digitale, quindi abbastanza
raro.
“e chi è Fernando?”
Oh, eravamo compagni di banco a scuola, l’ho rivisto per caso qualche anno fa, adesso è un importante amministratore delegato, sai, un pezzo grosso! Però il bastardo non mi ha mai neppure detto grazie e si è tenuto il libro. Inoltre a suo tempo mi aveva pure soffiato una fidanzata e questa cosa… insomma gli avrei scritto due righe! Un messaggio in chat così vedo che l’ha letto e non ha scuse.
Ciao Fernando, ti ricordi il libro che ti ho prestato anni fa? I premi Hugo quelli con l’introduzione di Asimov! Ecco, non ti sei più fatto vedere e nemmeno hai risposto al telefono, ma lo vorrei indietro. Non facciamo come al solito che ti prendi quello che ti va e te lo tieni.
Se non hai tempo spediscilo ma preferirei ritirarlo di persona dato che si tratta di un pezzo unico. So dove hai l’ufficio. Quando passo?
… che ne dici nonno?
“Te sei proprio un bel peperino! Quando esprimi i tuoi concetti e ti lanci in queste evoluzioni diplomatiche… fai schifo!
Hai espresso astio, hai rivangato qualche screzio e pure minacciato… so dove abiti! ”
… ma nonno…
“lascia stare, è una questione di stile! Intanto non gli mandi un messaggio in chat! Questa cosa va scritta al massimo in una lettera, anche elettronica ma pur sempre una lettera.
Scrivi… “
Caro Fernando,
Spero con questa mia di trovarti bene. Ti disturbo per una questione di poca importanza a cui comunque tengo parecchio. Io e te abbiamo condiviso più di una passione e infatti ti ho prestato la raccolta dei Premi Hugo a cura di Isaac Asimov. Ecco, mi piacerebbe riaverla. Vorrei rileggerla e anche rientrarne in possesso a dire il vero, sempre se anche tu hai potuto terminare la lettura, ma immagino che l’avidità che ci contraddistingue in queste passioni ti abbia tenuto sveglio più di una notte per finirlo.
Non ti disturbare a spedirmelo, preferisco ritirarlo di persona presso i tuoi uffici. Se non hai tempo lascialo alla reception, ma se vorrai dedicarmi pochi minuti sarà per me un piacere riabbracciarti in quell’occasione.
Cordiali saluti, il tuo ex compagno di avventure Paolo.
Ok, è un po’ diversa dal mio messaggio ma va bene, mi fido di te. Ora posso mandare l’email?
“se non riesci a stamparla e spedirla per posta… Ma ricorda che l’email deve avere un titolo!!”
… L’oggetto? Ma certo! Per Fernando!
“Perché non direttamente email!”
… email per Fernando…
“Premi Hugo - i nostri ricordi”
… un po’ sentimentale ma… mi fido! Copio, incollo e invio!
“… e se la inviassi domattina? Ora gli è tardi, se Fernando ghl ha uno di quei cosi in tasca potrebbe vedere il messaggio come una scocciatura! Ricorda, dopo le 7 di sera, è sera anche se c’è il ui… uai… “
il wifi. Ok, capito. Ma ho una applicazione che lo invia in automatico domattina… vediamo, alle 8,35, magari ha appena preso il caffè ed è di buon umore.
“stai imparando…”
La risposta:
Gentilissimo Paolo,
Siamo spiacenti di comunicarle che il Dottor Ferdinando non lavora più qui.
Cordiali saluti
… Noooonoooo? Va bene se gli mando un whatsapp?!?
Scrivi commento