Mi hanno proposto una intervista!
Che lussuria immaginare uno che pone domande e avidamente allunga il microfono pendendo dalle mie labbra nell'attesa di dissetare la sua morbosa curiosità dalla fonte delle mie parole.
Chi sei tu o creatura nell'ombra della tua sala microfono? Da quanto tempo riempi l'aria con le tue vibranti parole? Quando è stato il momento in cui il mio cuore è sobbalzato al suono della tua voce, al senso compiuto di una tua parola? E qual'è stata la via che ti ha condotto al tuo olimpo?
... anche meno!
Diversi anni fa su certe riviste di settore si compravano le interviste. Erano vere e proprie pagine pubblicitarie. Il giornalista faceva domande mirate, l'intervistato raccontava
la rava e la fava sui suoi miracoli.
Tutti lo sapevano e tutti prendevano il contenuto delle interviste a marchetta con le molle come si dice, perché nelle interviste a pagamento si tende a esporre il meglio e anche l'impossibile
per farsi pubblicità. Lava così bianco che più bianco...
Il nostro mestiere è un mestiere normale. Anche la parte considerata più nobile del lavoro, il doppiaggio cinematografico, è solo una parte di un mestiere come un altro. Un lavoro professionale a cui da anni si attribuiscono doti eroiche, divine ma stiamo semplicemente doppiando, ovvero imitando ciò che l'attore ha già fatto nel film. Quindi se questa parte del lavoro è artistica ed eroica, immagina come lo è il lavoro del regista e quello dell'attore. Sì, bravi, divertenti. A volte anche un po' sopra le righe al punto da rendere fastidioso il film e a volte più bravi degli attori al punto da salvare il film. Un lavoro artigianale che fino a qualche decennio fa era considerato il lavoro sfigato dell'attore, un sotto mestiere. Ma dire questa cosa oggi significa attirarsi le ire degli adepti: come osi, tu inutile mortale! Mica stai salvando vite, bello!
Eppure tantissimi doppiatori fanno anche cose meno nobili, fanno gli spot, fanno letture, fanno narrazioni. I doppiatori che fanno solo parti minori nei film, poche frasi o apparizioni, non sono
meno bravi, semplicemente non fanno il protagonista. A volte per scelta altre volte perché il protagonista vale tantissimo denaro e non viene concesso a tutti.
Ecco, loro, che bramano una maggiore visibilità, sono le vittime più rovinate delle interviste: vicine all'olimpo dei doppiatori, ogni tanto vi entrano, hanno scambiato due parole con Brad Pitt, servito il caffè a Giulia Roberts, doppiato Spider Man ma solo nel trailer. Nelle interviste ne escono spesso sminuiti perché l'intervista al doppiatore è orientata alla divinità eroica, non al mestiere. Ma la colpa non è dell'intervistatore piuttosto dell'intervistato che scorda chi è veramente e tenta di fornire una immagine gonfiata di se stesso.
L'intervista è una cosa difficile in particolare se pubblicata dove stazionano più di 1700 speaker come me e anche più celebri di me. Hai capito benissimo, più di 1700. Quanti doppiatori conosci per nome? Di quanti potresti riconoscere la voce? Tre? Dieci? Facendo uno sforzo venti?
Io sono una delle voci che affollano l'industria del voice over. Certo, una delle migliori tra quelle 1700 ma essere modesti è importante per non stare sulle palle a tutti.
Cioè, comprando una intervista mi pubblicizzerei su un portale dove ci sono tutti i miei colleghi e concorrenti avendo come pubblico proprio gente che già mi conosce. Non potrei neppure mentire
sulla mia età. Non la guarderebbe neppure mia nonna. Va beh che non mi riconosce neppure quando passa la mia voce in tv mentre guarda Porta a Porta! Però... che lasagne fa mia nonna!
Chi non mi conosce è a rischio, nell'intervista potrei distruggere l'unico sostegno alla mia dignità, la trave del mistero. Una domanda sbagliata e zacchete!
Sai quando il bellissimo di turno dall'aria misteriosa e affascinante, l'occhio da gattopardo, la barba di 3 giorni, il capello sbarazzino e il muscolo guizzante perché ha sollevato tanti
libri, per la prima volta esprime un ragionamento al microfono davanti alla telecamera e appena lo senti ... ti cascano le borse della spesa? Yogurt e uova rotti in poltiglia ai tuoi piedi in un
sacchetto bio degradabile che salva le balene ma insozza il pavimento.
Magari è perché non ti aspettavi che oltre che bello fosse anche intelligente. Oppure no.
A volte è meglio non sapere e lasciare che l'immaginazione faccia il suo lavoro. Arma potente l'immaginazione.
Anche se, devo essere sincero, lo speaker da home studio avrebbe cose anche curiose e simpatiche da raccontare!
Di solito sono quelle che hanno minor impatto, quelle che non ti rendono il primo uomo che ha messo piede sulla luna - salvo scoprire che poi eri in un capannone su una mucchia di terra desertica
attaccato a un cavo. Così si sospetta. Sono quelle cose vere che ti accadono quando fai le cose meno nobili. Come quella volta che dovevo doppiare un filmato per una grossa azienda con un
forte orientamento alla figura femminile. Avevano scelto me per la gentilezza apparente nella voce.
Su Skype c'erano collegate una signora inglese, una francese, una norvegese, addette alla comunicazione delle le tre filiali europee dell'azienda giapponese. Loro
avevano l'incarico di ascoltare la musicalità del narrato. Nessuna di loro parlava italiano. Il dirigente della filiale italiana non era disponibile quel giorno e il suo posto lo prese il
grande capo della società, un giapponese che parlava italiano poco poco.
Insomma, nessuno capiva le parole del mio doppiaggio, gli ero stato garantito come professionista dall'agenzia ma dovevano fidarsi. Ok, alla fine tutte hanno fatto persino l'applauso! Il grande
capo no, ma è che lui ha una particolare compostezza orientale ed era uomo. Comunque suonava bene e dopo una settimana mi hanno fatto sapere che tutto era stato approvato.
Anche se non avevano capito un cavolo!
Oltre a quello devo dire che il tecnico di ripresa era tedesco! Non so se mi spiego. Però mi disse papale papale... "oh my good, you are a machine!"
Perché non trovò respiri da pulire in quel file. Già! Un file pulito pulito realizzato live. Io ne vado fiero. Ma credo non interessi a nessuno, eccetto il tecnico.
Però anche questo non fa notizia. Non è da intervista! Non ha l'impatto che ha scoprire come è nata la frase "scatenate l'inferno", suggerita dal fonico in un momento d'impasse nel doppiaggio e poi recitata dal doppiatore. Ci campa ancora! Va beh che nel prossimo Gladiatore finirà che ci mettono a doppiare un bel personaggio di moda che dirà " al mio zegnale zcatenate l'verno... " ma poco importa, riempirà la zala di nuovi zeguaci che diranno che palle il zoliti doppiaggio.
Queste sono solo chiacchiere tra noi del mestiere. Sono storie come quelle che potrebbe raccontare l'infermiera che fa tre turni di seguito! Fa notizia solo quando l'infermiera causa
stanchezza, opera un clistere per sbaglio al premier Tedesco in vacanza in Italia, appisolatosi sul lettuccio del pronto soccorso in attesa della "krema anti skottatura", scatenando una
crisi diplomatica.
Il mattino dopo i giornali tedeschi direbbero "Italien verdirbt Deutschland!" e improvvisamente i sindacati denuncerebbero la cattiva gestione del personale sanitario! Altrimenti, normalmente non farebbe nessuna notizia.
Ecco perché le interviste a noi voci nell'ombra non le farebbe nessuno gratis. Perché non ficchiamo clisteri nei culi dei capi di stato.
L'offerta dell'intervista è intrigante ma io sono io, sono un ranocchio nel suo piccolo stagno e ci sguazzo. Truc fa il ranuc nel pantanuc (ci vuole ca C dura, come
ciao).
Amico mio, che cosa racconterei sul tuo sito dove ospiti gratuitamente le celebrità del doppiaggio? Un luogo dove ci stanno i volti della TV e del cinema!
I miei sono lavori umili. Nessuno per cui mia nonna possa riconoscermi.
Non mi riconosce neppure quando la mia voce passa in TV mentre guarda Porta a Porta. Sarà l'età! Però le sue lasagne... mmmh! Gnamm!
Le interviste si basano su cliché!
Natali eccellenti, esperienze uniche, compagni di strada celebri,
eroiche esibizioni, vittorie sul filo di lana, riconoscimenti e medaglie. Che invidia!
Sono stato allievo del grande Grassmann che mi ha infuso il senso della regitasione. La mia bartecipazione al programma "i figli della jena" è forse stato il
momento più aldo della mia carriera. In barticolare ho amato poter prestare la vosce italiana a Miss Scarlett Johansson nella
sua memorabile interpretazione del trans Mario. Ho molto gradito poi ricevere il riconoscimendo alla carriera che mi sono dato da me stesso al teatro delle
autocelebrazioni, eventro trasmesso in diretta su Rai differita.
Anche meno...
Quello che faccio io e che fanno centinaia di miei colleghi è il lavoro maggiormente diffuso dell'industria della voce. Molti di noi hanno imparato da soli. Nessuna scuola. Siamo il core del
business del Voice Over e, sì, stiamo insegnando il mestiere ad altri.
Facciamo la maggior parte delle cose che passano in radio, su youtube, nelle filo diffusioni dei supermercati!
Siamo la voce guida guida nei corsi professionali, nella pubblicità, nelle audioguide. Mentre vivi c'è una voce che ti accompagna che non ha un nome ma ti sta parlando.
Quindi l'intervista non la comprerò ma posso persino immaginarla gratis!
L'intervista!
- Siamo qui con Paolo Balestri, uno sconosciuto doppiatore in attività da... da quanti anni?
- Tanti anni e comunque sconosciuto un cavolo. Conosci mia nonna?
- No, mi spiace!
- Però era famosissima per le sue lasagne. Ci sono cose che tu non conosci!
- Ok, riformulo. Siamo qui con Paolo Balestri.
...
- Salve. Oh! Chiedi qualcosa...
- Tu sei un doppiatore...
- ... sono uno speaker doppiatore pubblicitario.
- E dove possiamo averti sentito? Quali sono i volti a cui hai dato voce?
- Ma che domande sono? Quando vai in pizzeria chiedi una bistecca? Doppiatore pubblicitario, non faccio il doppiaggio cinematografico.
Mi avrai sentito in uno spot, in un filmato, alla radio, in tv, al cinema, sul tuo smartphone, in un corso di aggiornamento dove ti ho aiutato a superare l'esame... che tu non hai superato!
- Quindi non sei famoso?
- Ah ma lo fai apposta?
- E come ti trovano i tuoi clienti se non sei famoso?
- Cercano uno bravo per fare un lavoro che serve a loro. Navigano sul web e mi trovano oppure parlano con un loro collega che li indirizza a me.
Sono abbastanza celebre nel mio settore ma sconosciuto alle masse e alle massaie.
- Ah, capisco. E quante ore ti impegna questa attività? Avrai un sacco di tempo libero.
- Ma ti ho pestato un piede? Che ti ho fatto...
- No, chiedevo...
- Dipende dai periodi ma la media non è mai sotto le 8/10 ore in studio tra registrazione e editing. Molto spesso poi si fanno tripli turni e si lavora fino a notte fonda. Week end inclusi.
- ... e nel tempo libero di cosa ti occupi?
- Di audio, doppiaggio e scrivo e registro i miei post.
- Ah, ma allora ti piace proprio...
- Certo che si.
- Quanto ne devi sapere di tecnico per fare questo lavoro?
- Bella domanda! Parecchio. Buona parte del lavoro del fonico e dell'ingegnere del suono tocca a me.
- Cosa diresti per convincere gli ascoltatori del nostro canale a scegliere te per le loro prossime produzioni?
- ... hem... ma dai! Lo sanno, se gli piaccio, poi mi conoscono...
- Coraggio, è il tuo momento! Facci sentire chi sei!
- Ok, allora giochiamocela! Io ho, una cosa speciale.
- Ah, ecco, il Balestri ha tenuto il meglio alla fine! E cos'è, cos'è? Cosa sai fare di così speciale?
- Io ho la ricetta delle lasagne di mia nonna!
Me l'ha tramandata! Ditemi quanti siete e accendo il forno!
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