Mentre guardavo un bellissimo documentario doppiato divinamente da una delle mie voci preferite, mi narrava dello spazio profondo, di Giove e delle sue lune, passa uno spot. Se non m'interessa skippo in 4 secondi ma poi mi riconosco e dico, ma dai! Questo l'ho fatto almeno sei mesi fa, me l'ero dimenticato.
Mi è preso un colpo! Per Giove! Ma chi ha fatto il mix? Senti che roba, la musica sovrasta tutto! Ma dai! Mi hai chiesto il file flat della voce ma non dovevo darti ascolto! Era pure mono e tu non hai messo un compressore, un gain, sei sotto il livello di volume e la musica che hai messo non c'azzecca nulla!
Il file flat, per i non addetti ai lavori, è un file della voce privo di trattamento.
Di solito te lo chiede un fonico.
Mono, flat, così come ripreso dal microfono senza trucchi.
Mono perché il microfono entra in un solo canale. In seguito viene fatto suonare al centro del panorama stereo. Situazione che nei player standard non presenta nessuna stranezza perché
l'assenza di un canale e la perdita di suono viene corretta in automatico.
Ma nei software di editing video e animazione potrebbe perdere fino a 6dB ed essere trattato come già a livello pur suonando basso. Anche aggiungendo un compressore di dinamica che ne aumenta
l'intensità, potrebbe non essere sufficiente. Accade su alcune versioni di After Effects, su Final Cut e non so dove altro ma accade, spesso.
La soluzione? Alzare il gain, normalizzarlo, metterlo in stereo, duplicare il segnale o aggiungere un compressore con gain. Come il Pushup per i reggiseni.
Quindi per restare in argomento, il file flat lo potrei definire come una diva senza il makeup beccata appena sveglia la mattina alle 7. Va sul set e sarà il truccatore in base a
quel che dice il direttore della fotografia a truccarla.
Ombre qui, luce là.
Sulla voce non si usa il mascara o l'ombretto: si usano i compressori.
Ora tolgo i compressori così capisci...
(click)
Certo, perché come sul set, la bellezza del viso della diva sarebbe smorzata, la bellezza della voce si perde.
Ora, una bella donna tale rimane anche al buio, però ci tiene ad apparire al meglio. Ma te la immagini La signorina Ferragni mentre si atteggia nello spot di un barattolino di stirarughe o lisciacapelli tutta struccata e stropicciata?
(click!)
Ma t'immagini Letitia Casta? Icona francese per Loreal con quello sguardo da je suis Catherine Deneuve. Beh, per dire! Je suis Letitia Casta!
Insomma, tu immaginatela struccata e spettinata, tutta stropicciata da una notte di sonno con gli occhi gonfi, apparire sulle foto di scena!
Legalité, fraternité me dev truché!
Io non sono di certo a quel livello e la mattina sono già bello di mio senza trucco ma la voce, NESSUNA VOCE, può finire su uno spot senza un filo di mascara!
Sembra una voce scappata di casa.
D'istinto avrei chiamato il mio cliente per dirgli che doveva fare un mix ma poi ho pensato che se a lui era piaciuto significa che non aveva sentito la necessità. Anzi, sarebbe persino stato
deleterio chiamarlo: mi sarei fatto odiare!
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- Ma non senti che il volume della musica è alto?
- No!
- Ah! Però è alto, quasi in distorsione. Manca il compressore sulla voce, ne serve almeno uno. Ma anche due.
- Non mi pare, senti che bello. E le immagini...
- Meravigliose. Ma senti la parola sul pay off? Deve cadere sulla battuta di chiusura della musica. Serve una pausa leggera prima, per dare senso di attesa.
Li serve che la base salga e poi discenda nuovamente per dare risalto al tuo slogan!
- No, è bellissimo. Ma che vuoi? Ma chi sei tu?
- Lo speaker. Scusa, scherzavo. Ho dormito male. Malissimo. Che bello spot. Grazie di avermelo fatto fare. E di avermi pagato.
- ... a proposito... temo di essermi...
- Ah... ti sei scordato di saldare la fattura? ALLORA DEVI ABBASSARLA QUELLA CACCHIO DI BASE! E METTICI UN COMPRESSORE SULLA VOCE, PER GIOVE!
Bisognerebbe fare distinzione tra file che hanno subìto il mastering e file mono grezzi ma il fatto è che il web ha scompaginato le carte in tavola e non sei più sicuro di chi ti sta chiedendo i file, se un fonico o suo cugino, quindi non sai se inviare un file elaborato o flat.
Il web è una libertà assoluta e meravigliosa che ha scompaginato le carte sul tavolo e che adesso consente a chi se ne sta a casa propria di inventare, lavorare, proporsi, creare un
commercio o uno scambio al pari di un immenso mercato senza frontiere e senza troppi problemi di parcheggio. Io ci sguazzo nel web.
Con il Web tutti quelli che si possono collegare ad internet ti possono contattare e tu puoi fare il tuo mestiere on line: disegnatore, progettista, CAD, scrittore, pasticcere, calzolaio. Speaker
e doppiatore.
Da anni ormai tutto è disponibile per tutti.
Tutto è scaricabile e quel che non arriva via file te lo porta un corriere.
Possibilità aperte al sistema solare interno per lo meno.
Se ci fosse qualcuno su Marte anche li potrebbe usare internet.
Su Giove no, ha troppe lune. L'ho visto nel documentario.
Ma non è detto che si possa realizzare una cosa memorabile comprandosi tutti i pezzi separatamente, persino legno, colla, vernici e viti mescolate producono oggetti diversi: guarda Ikea cosa ci fa con quella roba: Besta, Malm, Kallax, Gullholmen, Drommar, Dvala, Greta Thunberg... a no, quella è una svedese atipica. Povera bambina.
I clienti arrivano direttamente! Ma non sai chi siano, se agenzie, fonici, clienti diretti che fanno il lavoro da soli. Dovresti chiedere ma non tutti amano darti risposte, a volte si spaventano e spariscono e alcuni non amano ingerenze nei loro progetti. Quindi per non perdere il lavoro resti discreto.
In fondo io sono solo uno dei pezzi del prodotto. Imagina se la vite dell'Ikea si mettesse a chiederti come sarà il mobile, dove verrà messo perché lei saprebbe come far risaltare il design svedese in un salotto italiano!
La minuteria: viti, brugole, chiodini e... rivetti. Le nostre voci sono minuteria, pezzi che vanno montati su un prodotto ma non sono prodotti finiti, sono viti e brugole. E rivetti. Mica puoi buttare le viti su un mucchio di assi e pretendere che si avvitino da sole! Servono strumenti e polso.
In questa vicenda ci siamo perduti alcuni specialisti che nessuno ricorda perché se ne stavano sempre in sala macchine: il fonico e il copy.
Se l'assenza del copy passa in secondo piano perché abbiamo fatto l'abitudine agli strafalcioni di proporzioni cosmiche che si abbattono sull'italiano parlato sul web e nelle pubblicità
autoprodotte, l'assenza del fonico si sente di più.
Lui è quello che sa mettere la parola dello speaker sopra la musica, non sotto. D'altra parte il parlato in un video è importante quanto le immagini e non far uscire la parola è un vero
delitto. Anche se lo speaker dice uno strafalcione, che almeno si senta.
La pubblicità: all'anima del commercio!
Il fonico è il truccatore delle dive, capace di prendere una voce registrata male e farla diventare una bellezza. Ok, entro certi limiti. Sa cosa fare.
Non essendoci lui, qualcuno deve imparare a fare il suo mestiere e ti do la notizia, siamo noi speaker on line!
Amico mio, non puoi più fare lo stesso mestiere di prima, adesso devi saper fare più cose: sei un po' informatico, un po' elettricista, un po' web designer, un po' fotografo, video maker,
speaker, direttore della fotografia, comunicatore.
Ogni parte di questi mestieri nasconde alte specializzazioni.
Oh, certo, dirai: per guidare una macchina non devi essere gommista, meccanico, elettrauto e carrozziere. Giusto, ti basta saper gonfiare le gomme, rabboccare l'olio, cambiare un fusibile,
ammaccare uno sportello.
Anche il copy è stato trombato e secondo me non gli è piaciuto.
Trombato assieme all'agenzia di creativi che analizzano i target, definiscono il prodotto e usano la pubblicità come si deve, capaci di vendere ghiaccio agli eschimesi: Il ghiaccio che non sa di
petrolio, senza peli di orso bianco. Puro, oggi anche al delizioso aroma di foca!
Il ghiaccio che profuma di foca. Agli eschimesi forse piace la foca.
Un tutorial per insegnare l'italiano e i trucchi della comunicazione di sicuro esiste e magari ne serve più di uno per far nascere un creativo dal nulla. Per insegnare
l'italiano. Alcuni trucchi del fonico invece sono abbastanza facili da imparare anche da un tutorial on line.
C'è un tutorial per tutto! Tutto tutorial! Il tutore del tutorial su tutto tutorial. Tutto il giorno su teletutto.
Ah che bello! Lavandino intasato? Tutorial trovato! Ti si incrina il lunotto? Ecco un video qua sotto. Una siepe in giardino? Ecco il tutorial di Pino.
Una valanga di esperti si mettono on line regalando il loro sapere e rendendo la vita delle persone più facile. Ci saranno mille fonici che spiegano come si usano i compressori e cosa
fanno. Ti insegnano anche il Side Chain sul compressore... che è quella tecnica che permette alla voce di pilotare il compressore il quale agirà sulla musica comprimendola ma solo quando la
voce si esprime, creando lo spazio automaticamente.
Senti che quando io parlo la musica gentildonna mi fa spazio? Perché ha un compressore sulla testa.
Possiamo imparare tutto, trovare soluzioni a problemi contingenti. Come registrare, come salvare, come diventare, ma per farlo adesso e in questo preciso momento. Perché ci è capitato un inghippo, ci serve una soluzione per una cosa che non sapevamo di non sapere. Però se non sai di dover sapere, non puoi imparare quel che non sai di dover imparare. Chiaro no? Quindi quando scopri che non sai, ecco che sai di sapere che non sai e cerchi di sapere, così dopo sai. Chiaro no? Cerchi risposte, ottieni sapienza e dopo soffri.
Ok, caro mio cliente, non ci hai pensato e hai fatto del tuo meglio... e io ho passato una notte in bianco a pensare che ti ho dato la mia voce nuda come un neonato. Come un passerotto implume, come un micetto che prende ancora il latte, come un pulcino uscito dall'uovo, come la Ferragni la mattina alle 7 mentre suona la sveglia! E tu ci sei passato sopra come un tritasassi! Aaaah! Come un rapper con una poesia di Leopardi!
Sempre caro mi fu quest'érmo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
E come il vento
odo stormir tra queste piante,
io quello infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei,
... così basso e scarno
di compressor privo
di fonico senza.
... e il naufragar mi è amaro in questo mare.
Ora so quel che serve! Che brutta storia la consapevolezza. Da bambino sei felice nella tua inconsapevolezza e più cresci e peggio diventa!
Uno è consapevole poi di cosa? Quanta ce ne vuole per essere davvero consapevole di tutto? Alla fine sai talmente tante cose che smetti persino di farti dei problemi perché comprendi che è
inutile mettersene. Che sei solo un macinato di polveri sottili sperduto nell'immensità dell'universo. O del multiverso. E quanti sono gli universi?
Quindi solo perché hai imparato tre cose diventi solo un gran rompiscatole!
E gnè gnè gnè quello non si fa, quello non si dice, quello non va bene.
Tientela per te la tua piccola consapevolezza. O ce l'hai tutta o non ce l'hai.
Le vie di mezzo sono sempre strane.
In media stat... rottura di scatole.
Abbandonarsi e svuotare l'anima dalla consapevolezza:
un tamponamento all'incrocio e nessuno si mena.
- Hei... visto che roba? Forte, la carrozzeria adesso è ... com'é?
- Come una nuvola di fumo!
- In effetti esce fumo dal cofano!
- Che belle nuvole sta facendo.
- Guarda, c'è anche un falò. Stava facendo fresco.
- Cos è questo odore?
- Mi sembra...
(BOOOOOM)
.... benzina.
- Non mi è mica piaciuta la benzina.
Siccome la consapevolezza è un sapere che si accumula in migliaia di anni l'umanità dovrebbe avere imparato un sacco di roba.
Ma perdendo la consapevolezza di quelli che l'avevano maturata negli anni passati si ricomincia da capo commettendo gli errori che altri avevano già imparato ad evitare.
Eppure il World Wide Web è saggio e diventa memoria. Le biblioteche ci sono sempre state, il problema esiste se nessuno le frequenta e lascia sole le bibliotecarie oppure se, le brucia. Le
biblioteche. Si dice che quella di Alessandria l'abbia distrutta Giulio Cesare. Ma non era Nerone il piromane? E poi non sanno ancora di sicuro chi sia stato, forse Aureliano, forse Teodosio,
forse gli Arabi. Tre romani però sono indiziati.
La bibliotecaria ora fa la cassiera, fino a che non sarà sostituita da una cassa automatica. Mondo crudele.
Tiriamo le somme: la voce è materia grezza. Ha subito qualche trattamento come la pulizia dei fiati, al massimo non c'è il rumore di fondo dell'ambiente, è un file pronto per essere ulteriormente trattato nel Loudness.
Una vite, un bulloncino. La vernice.
Se non ti chiama un fonico e se nessuno specifica il tipo di file, potrebbe essere corretto fornire un file stereo, mp3 256/320Kbps pulito e trattato, a -1dB di picco e RMS intorno ai -13/-14dB.
Una voce truccata pronta per andare in scena.
In questo meraviglioso miglioramento di vita ad essere eliminati sono stati quelli che sanno fare le cose per il tuo lavoro. Qualcuno lo deve fare quello sporco lavoro.
Tutti vanno a comprarsi i pezzi direttamente on line, senza saperli usare. Sempre che noi non si voglia imparare nuovi mestieri si potrebbe chiamare un fonico e un copy writer.
Oppure alza il gain, aggiungi un compressore e correggi la dinamica del file della voce per portarla al livello di intensità della musica. Mixa il file.
Scoprirai come video e suono sono fatti per stare insieme e sostenersi.
A Hollywood esiste persino un premio Oscar per l'audio nei film!
Migliora la tua colonna sonora.
Fallo, in nome di tutti i fonici che sono caduti negli ultimi 15 anni e oltre per difendere la loro professione, ma sono stati trombati dall'inconsapevolezza di non chi ha capito che i file audio
non sono tutti uguali.
(applausi fragorosi)
Grazie, grazie, troppo gentili. Troppo gentili!
Se vedete un Copy Writer, uno scrittore, ditegli che gli voglio bene e che lo penso spesso.
Credits:
Grazie a Youtube per i mille tutorial. Ci sono anche i miei!
Grazie ad Anna Maria Renda, scrittore e copywriter (mica giro disarmato io!)
Grazie a Giove per la foto.
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