La trappola
C'era una volta, in un tempo lontano lontano
il portale P2P. Gravido di voci, speaker professionisti alla disperata ricerca di un incarico, messi alla berlina su di un anonimo muro dove i cacciatori di voci andavano a piazzar trappole.
Pochi si erano liberati dal giogo e moltissimi invece ancora popolavano in quegli anni le aride pianure dei P2P. Alcuni pagando perfino ed altri pregando di ottenere un lavoro. Al punto da abbassare il prezzo della loro prestazione oltre il limite del frazionabile della moneta.
I portali sono una trappola!
Una provocazione ai miei colleghi.
Come si abbassa il valore di una merce? Rendendola disponibile in grandissima quantità, e ribaltando i ruoli tra chi offre e chi cerca.
Cerchi uno speaker o offri lavoro?
C’è differenza!
I portali ribaltano il concetto: sul tuo sito offri i tuoi servizi, sul portale cerchi lavoro.
Se cerchi lavoro e la tua merce è disponibile in grande quantità non hai forza per la trattativa.
In portali offrono migliaia di speaker come te, non li conoscono e non gli interessano singolarmente, sono tanti e fanno quello che serve al portale.
Il numero elevato è uno specchietto per attirare clienti ma nessuno ascolterà 1000 speaker! Serve un fattore discriminante come il tipo di voce, la disponibilità o il prezzo!
Il prezzo diventa il primo fattore quando il lavoro è poco rispetto alla concorrenza e tutti alla lunga arrivano a deprezzare pur di ottenere qualcosa.
Concorrenza tra speaker: centinaia di risposte ai casting contro una manciata di proposte. In lingua italiana è così e quindi la sensazione di non venire mai scelto pur se certo di una ottima qualità, non è solo una sensazione.
La sindrome della scommessa: se non ci stai poi ti perdi le occasioni e hai paura quindi giochi. Anche sapendo che ti ripaghi giusto l’iscrizione. E il portale vince.
Raccolta clienti: impossibile o difficile sui portali!
Il cliente è del portale perché il cliente non ha interesse ad uscirne, ha tutti i vantaggi!
Ma tu no! Tu devi farti il tuo orticello ma stai zappando la terra degli altri.
Differenza fiscale e deontologica: giocano tutti la stessa partita,
con regole diverse tra professionisti e dilettanti. Un professionista deve sempre puntare al massimo della sua resa, ne va della sua carriera. Un dilettante cerca un momento di fama, un occasione di divertimento e qualche soldo. Il lavoro per lui non ha futuro.
Il professionista ha una parte fiscale da gestire.
Il dilettante no.
Per non parlare della differenza geo politica, altro fattore importante: il web è uno stato sopra le nazioni, senza leggi e abitato da gente confinata in singoli stati con leggi e fiscalità differenti. Mescolare dilettanti e professionisti da ogni nazione mettendoli tutti sullo stesso piano, farà diventare tutti dilettanti senza patria.
Concorrenza verso i tuoi clienti naturali, le agenzie e gli studi.
Tu saresti merce da business e ti vendi al dettaglio praticando prezzi al ribasso a chi non ti offre un mestiere ma un lavoretto. Lavori per il portale senza alcun contratto in concorrenza con studi e agenzie. I tuoi clienti naturali!
Non sarebbe meglio che tutti i professionisti uscissero dai portali generalisti e si offrissero attraverso portali professionali?
Motori di ricerca dedicati? Il proprio sito o un sito di servizio con un gruppo di colleghi?
Portali che ribaltino il concetto di offerta e richiesta lasciando la richiesta al cliente è l’offerta al professionista?
Sui portali è il contrario tra dilettanti e professionisti e l’offerta è strutturata al ribasso! Pensaci!
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