Un acido podcast contro le sveltine. Al lavoro. No, l’argomento non è scabroso.
Ho ricevuto un messaggio da una agenzia di comunicazione di una grande città.
Una grande agenzia! Un lungo messaggio ricco di promesse.
E dal tono del messaggio, per uno di provincia come me doveva essere una ghiotta occasione. Anche per uno che fosse al piano di sotto. Dell’agenzia. O nella casa di fronte.
Il messaggio diceva:
Siamo l’agenzia tal dei tali un sacco di belle parole che promettono di entrare in contatto con gente che sa e poi … la più grande promessa:
Vi contattiamo perché cambiamo spesso i nostri fornitori!
Ah! Cambiate spesso i vostri fornitori?
Ora vi telefono per saperne di più.
Ok, diamoci del tu.
Volevo capire perché cambi spesso i tuoi fornitori. Sei una agenzia di comunicazione e il tuo messaggio porta un messaggio, ma voglio capirlo.
Perché cambi spesso i tuoi fornitori? Perché? Non li paghi e quindi se ne vanno?
O ci sono altre ragioni?
Sei talmente antipatico che fuggono anche a fronte di prezzi standard (una vera eccezione di questi tempi al ribasso). No, dai, non credo. Sono io che penso male.
Però la domanda resta, tratti tutti i fornitori come fazzoletti di carta l’importante è che non siano mai della stessa marca? Ho il vinile per questa citazione…
Oppure lo fai perché sei molto pignolo e vuoi sempre il massimo?
In questo caso magari sei un rompi coglioni ma ci sta, se tutti lottiamo per il meglio avere un cliente che ti mette alla prova è una sfida a migliorare sempre.
Potrebbe essere una mutua crescita. Tu saresti fonte di nuove conoscenze per me e mi potresti fare crescere. E io in cambio ti darei l’esperienza di tutto il mio passato e presente.
Potremmo arrivare ad accordi che smussino le nostre rispettive asperità e ci consentano di maturare nuovi prodotti che nessuno ancora ha davvero concepito. Nuovi modi.
Ma questo richiede pazienza, tra tutti e due. E tempo.
Nella tua lettera cara agenzia c’è la parola “spesso” che non è l’aggettivo, ma l’avverbio sinonimo a “di frequente”.
Avessi scritto che volevi un rapporto spesso, di spessore, quindi difficile da spezzare ecco, mi sarei sentito attratto. La mia parte femminile grida.
Invece vuoi un rapporto fragile, come carta velina, che duri il tempo di un gelato. Breve. Intenso ma breve. Che ti lascia le dita sporche e appiccicose.
Quindi immagino tu non abbia ancora avuto l’occasione di sperimentare come il tempo faccia fermentare il lievito della creatività. Il tempo trasforma le dolci intenzioni in bollicine che nonostante siano solo un gas che si dissolverà nell’atmosfera terrorizzando i teorici del clima, nel frattempo avrà stimolato sentimenti di allegra costruttività.
Allora fammi capire, perché dovrei mandarti qualcosa di me? Per una sveltina?
Oh, da ragazzo magari nella curiosità di esplorare il mondo sarei andato di fiore in fiore e di albero in albero. Una annusata qui, un morso ad un frutto la e poi via, come il capitano Kirk con la sua Enterprise per andare la dove nessun uomo è mai stato. Ma con l’esperienza ho imparato che non potrò mai conoscere l’universo: non ne ho il tempo.
Però posso approfondire un incontro, scoprire che in un singolo piccolissimo punto invisibile nella volta celeste esiste un altro universo da esplorare e conoscere.
Posso scoprire che da un torsolo di mela mi restano i semi che genereranno un nuovo albero con nuovi frutti diversi e a loro volta ricchi della loro storia.
Oh, certo, che presuntuoso sono! In fondo tutti noi che alberghiamo i luoghi dei casting come merce preziosa da offrire ai creatori, andiamo alla ricerca dell’opportunità. Con milioni di clienti potenziali avremo sempre un’ unica e sola occasione di toccare il totem del successo con la mano. Nessuno sul lavoro offre rapporti eterni ma occasionali momenti di impegno. Hai ragione, in fondo basterebbe una come te ogni giorno per avere 365 impegni in un anno. E 366, ogni 4 anni. Toccata e fuga verso un nuovo lido.
Però, molti di noi sperano di far breccia, di restare nel cuore di chi incontriamo. E poi se così fosse ti sarebbe bastato fare casting su uno dei mille portali per scegliere la merce come si sceglie un lecca lecca al distributore di lecca lecca. Quelli senza marchio.
Senza la carta col produttore e gli ingredienti. Quelli fatti di plastica colorata e aromatizzata con l’E127 special 4 porte.
Però la tua presentazione non mi ha affatto convinto e son qui a chiederti perché, cara agenzia che cambi spesso i fornitori, perché dovrei aprirmi a te!
Sei forse portatrice di un’ esperienza unica?
Cambi fornitori come un testimone di Geova cambia i campanelli da suonare? Ma quelli tornano tutte le settimane! Ci fai amicizia. O a cazzotti. O stacchi il campanello.
Lo fai per salvarmi? Hai tu la chiave e sei la porta stretta in cui passare per andare verso la verità?
Magari come l’angelo della salvezza porta il verbo a tutti e non può stare tanto a perder tempo, anche tu devi muoverti, sfiorare il capo con la mano e volare verso un altro da salvare.
E noi, umili fornitori potremmo metterci tutti in fila con la mano destra alzata e tu passando, dai a tutti il mitico cinque.
E magari al secondo giro alziamo la chiappa destra e tu lasci a tutti, in un unico passaggio, cinque rosse dita stampate sulle terga! Ah, che brivido. La sculacciata sacra!
In quel breve periodo in cui noi uniremo le nostre anime di cliente e fornitore sarò io a ricevere la luce che solo tu puoi generare! Sì… berrò dalla tua fontana e non avrò più sete. Mangerò del tuo pane e sarò sazio in eterno. Ecco spiegato perché cambi spesso fornitori.
Ma non credo sia questo il tuo metodo.
Temo non sia neppure questo il tuo grano.
Anzi, temo che di grano con te non se ne vedrà proprio.
Facciamo così, tu mandi il grano in anticipo e noi lavoriamo per te, così se dovesse mai accadere che senti sverzura e passi ad altri fornitori, io… noi fornitori usati non dovremo tediarti ulteriormente per recuperare quella viltà che è il denaro. Così sopravvalutato.
E se anche non dovessimo conoscerci, anche se ci fossimo solo assaggiati avremo comunque un bel ricordo l’uno dell’altro.
Allora, che ne dici? Ti merito?
Pronto? Ma sei ancora li?
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