Lo spot per chi fa gli spot
Mi telefona una agenzia per propormi un redazionale dove io avrei potuto parlare di me stesso per 10 minuti al loro pubblico. Si, una marchetta. Poi mi hanno detto che avrebbero utilizzato uno speaker professionista per condensare la mia storia… Quindi uno spot?
E in effetti quello era, avrei comprato un pacchetto di spot pubblicitari realizzati da uno speaker professionista che avrebbe testimoniato per radio e in TV la mia professione, il mio prodotto.
E valle a spiegare alla simpatica venditrice che io sono uno speaker e che mai mi sarei fatto fare la voce da un altro. Non posso.
Dai… magari un giorno, ma ci devo pensare.
Per ora ho deciso di farmelo io lo spot. Con la mia voce, quella che mi abita dentro.
Però è una sfida creativa. Mica facile. Intanto il mio mestiere non è esattamente identificabile per la gente comune: Narratore - colui che narra storie - Ma la stessa persona magari è anche… Doppiatore - il narratore specializzato nel ricreare il narrato e recitato di un film o di una animazione. Speaker - il narratore specializzato nella voce sugli spot e nei promo ma anche la voce delle segreterie, delle fermate dell’autobus, delle stazioni del treno.
Quando non sono artificiali.
Questo disperde la percezione, perché la realtà è che con la voce non ci fai solo un prodotto, ci canti, caratterizzi personaggi, fai l’overvoice e poi, e poi ce l’hanno tutti. La voce, bene o
male.
Quindi uno dei primi concetti da far passare è l’unicità.
Ce l’avranno anche tutti ma solo io ce l’ho come la mia! Solo paolo balestri possiede the voice. Ha l’esclusiva! Ora non si tratta di darsi delle arie ma di creare un confine tra quello che io possiedo e quello che gli altri possono avere solo attraverso me! Capito?
Non importa che sia vero o falso. Beh, sì … in questo caso è vero!
Ora targhettizziamo: non è che posso rivolgermi a tutti indistintamente.
Potrei anche farlo così da generare una richiesta incondizionata dal pubblico ai produttori di media, una richiesta perentoria: io voglio the voice quella che ha in esclusiva Paolo!
Eh… ma per penetrare la corazza delle persone comuni, del popolo, dell’umanità, dovrei assurgere ad una notorietà così elevata da competere con gli dei della pellicola. E invece sono solo un uomo. Dovrei andare al cinema. Ma fa un caldo porco, i pop corn sono avvizziti e Prime ha già tutto e la mia TV è proprio sotto al climatizzatore! Quindi mi ridimensiono!
Il mio spot va indirizzato a chi produce cose multimediali con le voci, non a tutti.
Chi produce con le voci sa perfettamente queste cose e sa distinguere tra uno e l’altro…
l’altro, ecco, l’altro è anche il mio concorrente, l’altro che fa come me, fa la voce! E ce l’ha pure bella! Come la combatto questa cosa… mica posso dire nello spot “l’altro è peggio di me!”
Sì, vorrei tanto, ma se poi l’altro si offende e comincia anche lui a dire le stesse cose?
Inizierebbe una guerra sui social a colpi di errori scovati tra tutti i lavori pubblicati, parole scivolate male, momenti di debolezza al microfono, istanti invisibili che resterebbero parte della tela nascosti dallo splendore dell’insieme e invece svelati da una guerra fratricida tra professionisti! No! Non posso. Anche brutto, non è nel mio stile.
Ok, la mia voce. E se non piace all’ascoltatore?
Eh, caspita! Anche io quando vedo lo spot degli assorbenti interni per signora non sono affatto attirato, non li andrei mai a comprare. Ma la signora, lei il messaggio lo riceve!
Sono infastidito anche da quegli spot che ti vendono gli sciroppini per farti fare la cacca ma d’altronde se fossi costipato li ascolterei. E se li proponessero alla mia voce? Che gli dico di no? Cacarella per tutti! Quindi non mi resta che affinare la mira e individuare il mio target. Lui capirà.
Non è da poco la fila! Voglio dire, c’è un sacco di gente in fila, i miei concorrenti davanti alla porta del produttore in attesa di avere un turno. Io sarei l’ultimo adesso.
Come fai a saltare la fila? Non c’è il numeretto come dal salumiere, quindi è il salumiere che, se vuole, decide di fare passare per primo qualcuno che magari è appena arrivato.
Tutti accalcati, c’ero io io io … no! Tu, la in fondo, con i capelli lunghi e la bandana…
sì tu, vieni avanti, salame!
Lo spot deve convincere il produttore a cambiare la voce che sta usando con la mia!
Quella che io rappresento e ospito nel mio abbondante corpaccione.
Un po’ come quando cambia l’autista delle spedizioni, il corriere! Cosa cambia per te?
Ti suona il campanello una persona diversa ma alla fine ti consegna quello che avevi ordinato!
Magari è pure simpatico, gentile, efficente…
Anche se… qui vanno fatte distinzioni. Oggi molti produttori pigliano voci a macchinetta, raccolgono senza conoscere, magari sulla base del prezzo invece che su un rapporto di fiducia.
Sempre a basso costo, lo so, spendaccione!
Il fatto è, per tornare al parallelo con gli autisti, se l’aqutista non è della zona, se non ha un contratto con il sindacato, se non fa parte della cooperativa di autisti… potrebbe apporre un bell’adesivo giallo sul pacchetto da consegnare con su scritto “destinatario assente” mentre tu eri li in casa dietro l’uscio che guardavi dallo spioncino e non hai visto passare proprio nessuno!
Se no gli avresti aperto!
Ecco, quello è il caso della voce sbagliata che non ama di deliverare il tuo prodotto e si gosta.
Oh My God, bro, hai killato il mio delivery?
Laggare il giro per lavorare meno mette in crisi tutti gli shopponi!
Fail totale della new economy! Volevi un dissing?
Ora flexo il mio power e ti banno dal tuo job, bro!
Una call al service desk e ti blasto!
Angloitalico! Traduco per i boomer …
“Ecco, quello è un esempio di una voce inadeguata che non riesce a trasmettere il tuo messaggio e si compromette. Mio Dio, amico, hai annullato la mia consegna?
Scegliere di perdere tempo al lavoro per ridurre l’impegno mette in difficoltà tutte le attività commerciali! Fallimento completo della nuova economia! La tua era una sfida?
Ora ti mostro la mia forza e ti escludo dal tuo incarico, amico mio!
Una chiamata al servizio di assistenza e ti rimuovo!
Torniamo a noi, dottor divago…. creare lo spot per chi fa gli spot…
Beh, sì, dipende dal target.
Intanto non. sono solo spot, sono tutto quello che è veicolato dalla voce inclusi i podcast, i documentari, i corsi e le audioguide.
Quindi individuate le variabili occorre individuare adesso il vero scopo dello spot:
non arrivare a fare solo gli spot. Anche se sono i più divertenti.
La comunicazione deve portare a scegliere la voce che detengo per
…dare la mia voce alle tue idee. Si ma solo la mia? Beh, anche la mia.
E che cavolo! Non posso confondere la comunicazione con troppi messaggi.
Negli spot il messaggio deve essere uno e uno soltanto.
Al massimo aggiungi il codino “te li trovo io i colleghi bravi non andare con le AI! Aut min rinc”.
Si ma il codino solo se proprio proprio non puoi farne a meno.
Quindi, prima della stesura poniamo i nostri paletti, larghi ma indicativi.
- Non si nomina il nemico, non si chiede nulla, non ci si svende e non si da l’idea di voler fare mercato.
- Si regala un sogno, una opportunità, l’attimo fuggente, la chiave delle emozioni.
Una novità che coglie chi ascolta in quel momento e memorizza e quando andrà davanti allo scaffale si ricorderà dell’uomo in ammollo, di quel simpaticone di Nelsen che lava i piatti… insomma, ci siamo capiti.
Unicità, occasione da cogliere fin che la voce è nelle disponibilità di paolo che è tanto gentile e se trova spazio e gli piaci te la da. La voce. Paolo. Staccare il prodotto dal padrone.
Voglio dire, io sono la mia voce o sono solo il corpo che la trasporta?
Ne sono il proprietario fisico, la residenza, il luogo da cui questa vibrazione esce e si diffonde.
Ma il prodotto, in particolare in questi tempi di macchine parlanti, il prodotto è la voce.
Che io possiedo e che io vendo. Come fossi uno store.
Paolo Balestri the voice in edizione limitata.
Spot tipo…
Un viaggio inaspettato…
La voce ti accompagna alla scoperta di una vita che non sapevi di voler vivere.
Una voce per trovarli, una voce per avvincerli e per domarli tutti.
Cercala, è nei tuoi sogni, è nel tuo cuore, è già tua.
Scrivigli, contatta l’uomo che la possiede e fallo tuo amico, avrai il potere della voce per arrivare con le tue idee… la dove nessuno è mai arrivato.
The Voice, in esclusiva su paolobalestri.com, edizione limitata!
Poi qui ci vanno i dettagli dei contatti… paolobalestri
devo mettere il nome di chi possiede la voce …
Comunque questa è la prima idea e va scartata. Devo inventarne un altra.
… non so se starò nei 30 secondi! Ho così tanto da dire…
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