Ultimo avvistamento anno 2016: Sound Streak
Facciamo un viaggio indietro nel tempo a vedere cosa offriva tanti anni fa la rete per registrare e doppiare in remoto!
Non ha avuto vita facile, appena nato, dopo una lunghissima gestazione, si è trovato a fare i conti con Opus e l'innovativo metodo di connessione con Chrome (ma ora anche con quasi tutti gli altri browser).
Con la differenza che Opus consente un contatto diretto senza server, ftp, interfacce con cui salvare i progetti e altre amenità complesse, oltre alla non trascurabile faccenda dell'AUDIO di
qualità in pre ascolto, che invece su SoundStreak era di tipo telefonico. Così è letteralmente crollata la richiesta.
Quello che segue ERA SoundStreak.
Dalla parte del Producer
Sessioni di registrazione guidate dal cliente in alta qualità.
Si tratta di una interfaccia pensata per dirigere da remoto l'attore ed ottenere i file tei vari take audio secondo le proprie necessità di lavorazione.
- Il producer ha una interfaccia che comprende la possibilità di inviare all'attore uno o più video da doppiare, inserire il testo su una lavagna, definire il formato audio di registrazione, i punti in e out sul video ovvero le parti da doppiare e i comandi di rec e stop delle varie riprese sonore, oltre al comandi per volume e talk back. Le informazioni del contatto, il manager della sessione per aggiungere file. Sotto l'elenco dei take da riascoltare, commentare per annotare se buono o di riserva e le funzioni per decidere quali scaricare e quali no.
Si possono doppiare anche solo sessioni audio senza supporto video.
Per fare esperimenti occorre un testo e un video.
Ullman_vid_script.zip
Un video e un testo in inglese che SoundStreak metteva a disposizione per fare le prove. Producer è il cliente alla consolle, Talent è l'attore al microfono.
Occorreva preparare la sessione come Producer, loggandosi e mettendo on line i file video su cui si doveva lavorare, in modo che il Talent potesse cominciare a scaricarli sul suo computer all'inizio della sessione.
Il play/rec del Producer attivava l'interfaccia del Talent mantenendo il sinc tra le azioni. Al lancio del rec il Talent vedeva un conto alla rovescia e da quel momento poteva registrare il testo.
Il Producer decideva e dirigeva, il Talent aveva il solo controllo dei propri volumi in cuffia e delle schede audio utilizzate.
Nota: il producer non necessitava di una scheda audio professionale, poteva usare quanto basta per una comunicazione stile Skype, perché l'audio veniva registrato in locale sul computer del Talent, il quale invece, doveva avere tutta ll'attrezzatura!
Il producer utilizzava quei file scaricati dall'ftp importandoli nella propria DAW.
Era possibile mettere marker ai file video (set in/out) per definire quale parte del video doppiare, marker che venivano salvati come riferimento metadati all'interno dei file BWF. Erano comunque disponibili anche AIFF e WAV.
Project Name e Session Name
Ad esempio progetto film a 2 voci Pippo e Mariolina:
Sessione voce 1 Pippo
Sessione voce 2 Mariolina
Un progetto per cui è stata registrata una sessione si poteva riaprire con un nuovo talent per fare ad esempio la seconda voce, bastava scegliere un progetto esistente, cambiare il nome della sessione e si trovavano i file già utilizzati nelle sessioni precedenti.
Quel che era d'obbligo per far partire la sessione, è avere un Talent disponibile da qualche parte con cui connettersi.
nulla è gratis
In effetti, per chi voleva lavorare con questo software come "producer" c'erano costi di servizio, un affitto del server e dell'applicazione. Accesso gratuito solo per il "talent".
Dalla parte del Talent
- L'attore o talent vedeva una interfaccia con la lavagna del testo a destra, sopra le informazioni relative a chi c'è dall'altra parte e sulla sinistra il video, le luci informative sull'inizio della sessione (3, 2, 1 - registra), uno schermo video corrispondente a quello del Producer, vu-meter, tasti di mute, funzioni di volume, schede audio da utilizzare in e out e le informazioni sulla durata del take. Sotto l'elenco dei take e quali sono stati scelti e trasferiti al cliente.
Il programma stesso realizzava i take in due versioni, una a 8 khz per i preascolti e una in alta qualità (dipendeva dal setup della sessione, 44.1 - 48k ecc.) che venivano trasferiti solo quando scelti dal Producer, altrimenti continuava a sentirli in "bassa". I file restavano comunque nella cartella dove si era salvata la sessione.
Il Producer poteva inviare in tempo reale il testo e il video (se occorreva) e pilotarne l'avvio per il doppiaggio, ritrovandosi poi nella parte bassa dell'interfaccia i take registrati che restavano in sinc nel caso del video. Dopo averli preascoltati e avere scelto, poteva trasferirli.
Il Talent non poteva scollegare la sessione, era sempre il Producer che decideva, anche perché fino a che i file non erano tutti trasferiti... non ci si poteva salutare!
dettagli tecnici
Il sonoro utilizzato per comunicare tra le due parti e per i preascolti 8k, mentre i file scelti in alta qualità (dipendeva dal setup della sessione e dal tipo di harware, wav, aiff, BWF, 44.1k 48k, 96k ecc.).
Funzionava in modo trasparente e facile fornendo una interfaccia di lavoro semplice come se si stesse registrando a solo "un vetro" di separazione.
Tecnicamente richiedeva:
Scheda Audio e microfono di qualità solo dalla parte dell'attore/Talent (dove si registrava).
Scheda audio standard e microfono per comunicare dalla parte del Producer (cliente).
Nota: era possibile usare tutte le schede audio presenti nel computer anche in modo indipendente, "ingresso" su una scheda e "out" su una differente, cioè si poteva gestire la sessione con la scheda interna registrando su quella PRO, così da tenere separati i ritorni per le cuffie ed evitare ogni tipo di eco.
Connessione internet (upload almeno 250kbps, ma non influiva sulla qualità dell'audio finale).
Migliore la qualità dei componenti lato talent, migliore il risultato finale.
Un servizio che prometteva molto bene e che voleva essere una killer app per le connessioni via codec come Net/ISDN codec nel nostro settore, perché affiancava la leggerezza e semplicità di una phone patch in stile Skype a una interfaccia pensata per chi doveva registrare audio di qualità gestendo l'attore al microfono.
Una interfaccia nata vecchia di cui a dire il vero non ho affatto un buon ricordo, in parte per la freddezza del rapporto che nasceva tra noi e i producer dall'altro capo. Mi
spiego meglio: c'era un database con le nostra voci e un pulsante per entrare in contatto e fare l'offerta del lavoro.
Una sorta di recinto virtuale con le mucche attaccate ai cancelli quando erano on line con l'applicazione aperta. Il producer sceglieva la mucca, scriveva il testo "Muuuuh!" e registrava. Poi
riceveva i file. Ma due parole con lo speaker?
Poche, era una mucca, quindi subito le mani sui capezzoli per estrarne il nettare.
Poi c'era la questione FTP: noi si doveva gestire i file con un adeguato setup perché l'FTP funzionasse ma anche il producer doveva andarsi a pescare i file la dove l'FTP scaricava. Nulla di
particolarmente difficile in un mondo normale ma psicologicamente era molto diverso dall'indirizzare il suono sulle tracce del proprio sistema.
La sessione andava preparata: dovevi preparare file video giusti, caricarli nella cartella FTP del progetto, preparare la sessione con testi e video che poi sarebbero arrivati alla mucca con un
sistema di download automatico.
Non potevi usare la tua sessione di Pro Tools e registrarci sopra anche perché l'ascolto era telefonico, dovevi scaricarti le versioni dall'ftp. C'era un tentativo di integrazione ma non
era proprio pratico.
Alla fine se fosse arrivato un sistema che avesse permesso di ricevere un audio di qualità da poter registrare on line e dal vivo tutti ci si sarebbero fiondati.
E in effetti è quello che è accaduto.
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