Lavorare a questo documentario non è stato come per tutti gli altri prodotti a cui ho prestato la voce. No, perché Thomann è l'azienda diventata iconica in Europa nel settore. Più o meno tutti
abbiamo comperato attrezzature lì, alternando gli acquisti con Strumenti Musicali e Amazon. E altri negozi, ne potrei citare parecchi, nella mia zona All For Music,
Borsari o Tommasone. Il mio amico Lenny va da Ghisleri. Milano Luky Music, Roma mi viene in mente
Cherubini. Ma la verità è che questi tre, Amazon, Strumenti Musicali e Thomann, occupano certamente il podio per chi acquista on line.
E qui abbiamo citato i primi della lista. Non per tutti ma per tantissimi ne sono sicuro.
Quando fai una ricerca per una scheda audio o un microfono o anche per un software, trovi l'elenco di Google e puoi vedere come Strumenti Musicali e Thomann
vendano allo stesso identico prezzo. Non è un caso. Le scelte variano dalla disponibilità dei prodotti al fatto che Strumenti Musicali ti manda la fattura elettronica e scarichi l'IVA e magari
Thomann te la scarica alla fonte grazie al Reverse Charge. A seconda di cosa ti conviene fai la scelta. Ma in termini di qualità del servizio siamo davanti a due colossi + uno che è Amazon.
Ho dato voce al documentario di Thomann attraverso un mio vecchio cliente tedesco che mi ha affidato l'incarico di parte del doppiaggio del prodotto assieme a Eleonora Rossi (al secolo Anna Maria Renda) che ha doppiato la moglie del protagonista e alcune altre parti femminili, e con cui ho lavorato direttamente qui in studio.
Il Signor Thomann invece è stato doppiato da Antonio Fiscella. Ci sono anche un altro paio di altri doppiatori che non conosco e che credo abbiano lavorato direttamente in Germania.
Il nostro pubblico saranno i colleghi, i clienti, le case di produzione che conoscono Thomann come fornitore.
Saremo sotto un fuoco incrociato di commenti silenti.
Cosa ne sarà di noi?
Si, perché andando dritti al cuore del settore, a questo punto tutti avranno la loro opinione su come abbiamo doppiato i personaggi.
Pur essendo un overvoice, quindi una sorta di audio storia con le immagini, i sottotitoli umani che però devono aderire al film.
Ci potevano stare più voci? Perché abbiamo fatto tutto in tre più due ragazzi per Thomann da giovane con la sorella? Perché questa è stata la scelta del produttore. Anche nelle altre lingue
è stata scelta la stessa strada e la mia controparte inglese ha fatto i miei stessi personaggi.
Si, ci siamo sentiti con la "regia" ma nella realtà, nel profondo della produzione, siamo stati noi a decidere cosa, come e quanto. A correggere il testo dove c'era un errore, a cambiare qualche
parola dove era proprio necessario. A commettere un errore passato inosservato, sì anche quello.
Perché non sono quelle produzioni dove il tuo cliente ti dice "fai tu, mi fido". Il tuo cliente ti dice "mi serve domani". Implicito in questa frase ci sono il fai tu, speriamo vada tutto bene,
se qualcosa non va chiamami ma probabilmente non potrò risponderti quindi trova una soluzione basta che io domattina abbia i file e che tutto vada bene. Mi fido.
Se sei su questo post è perché condividi la passione per questo mestiere quindi parliamo di cose utili. Che ci aiutano a crescere, a migliorare.
Sfido chiunque a trovarmi una produzione dove c'è il tempo che occorre.
Abbiamo fretta, abbiamo mille cose da consegnare entro domani per non giocarci tutto, sempre a trenta secondi dalla fine.
La stessa cosa potrei raccontartela per mille altre volte in cui ho guardato un prodotto finito e mi sono detto "Cazzo! Non mi è venuto in mente che potevo fare..." perché la notte porta
consiglio ma spesso è la notte in cui stavi registrando.
Sto prendendo questo esempio per ribadire a me stesso "devi essere sempre pronto, devi sapere cosa aspettarti, devi imparare a fare senza sbagliare troppo ed avere il coraggio di decidere
e sopportarne la responsabilità".
Secondo me hanno fatto un bellissimo lavoro. Mi è piaciuta la sceneggiatura, mi è diventato simpatico Thomann, un bel mix e la resa complessiva l'ho gradita.
Avrei dovuto cambiare alcune parole come "i magazzini alti" che in realtà sono "i magazzini verticali" una innovazione tecnologica nell'industria dello
stoccaggio delle merci che prevede carrelli elevatori e ponteggi e sistemi robotizzati.
Ma l'intuizione mi è arrivata rivedendo il film oggi: porca paletta!
Sono magazzini verticali. Un dettaglio alla fine. Nelle produzioni in lingua tedesca capitano molti falsi amici ma tra tedesco e italiano c'è fratellanza di lunghezza del parlato
e quello aiuta a rendere meglio la stesura delle frasi spalmate sopra all'originale.
Comunque spero non siano i dettagli a farti giudicare il film ma il messaggio che porta. I 70 anni di una bellissima azienda.
Il video in versione italiana.
Come l'ho fatto?
In questo video ti racconto come ho affrontato tecnicamente e poi artisticamente la produzione, usando Reaper e tanto amore per questo fantastico mestiere.
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