
Il cambiamento - comprenderlo per tentare di non restare arenati sulle sponde. Una storia di voiceover? Può essere.
Questo è solo un punto di vista. La verità non so nemmeno dove sta di casa.
No, è per dire che si tratta di un cogito tra me e te. Anche se tu lo puoi solo subire. Agirai post podcast, con le tue considerazioni, magari inveendo verso il cielo o scrivendomi ingiurie in email o nei commenti. Fallo se ti fa sentire meglio.
Parlarne è meglio che lasciare brutti pensieri a covare.
Ora, cerco di fare un ragionamento per non capirci poi niente sul presente e sbagliare così anche il futuro. Un classico.
Lui si riferiva all’AI. Le voci artificiali.
Ipotizziamo: il fatto che Elonio Muschio oggi sia presidente di una delle più grandi società del mondo, no, non SpaceX, nemmeno Tesla, parlo degli Stati Uniti, tutto potrebbe far pensare che
egli sarà in grado di impiantare un chip a tutta l’umanità, alla nascita, per legge, sotto l’egida dell’ONU, e coi suoi satelliti farebbe filotto! Manderebbe al tappeto gli smatrphone, la
radio la TV, il cinema… perfino il teatro.
Un chip così potente con dentro l’intelligenza artificiale potrebbe innanzitutto comunicarti nella testa, quindi farti sentire le voci che vuoi perché le immagini.
Invece di clonare la voce, dice al cervello di immaginarsela.
L’immaginazione è potentissima raga.
Se questo sarà il futuro va da se che solo i ribelli vorranno sentire le voci vere, alla radio, alla TV, sul web… ma i ribelli sono poverazzi, non pagano, tutto si farebbe per la causa. Ad
esempio, potrebbe esserci un unico attore che si fa impiantare il chip, poi ogni lunedì sera alle 21, sotto la tenda illuminata dal fuoco del campeggio (fuoco vietato dalla commissione europea
perché produce CO2), l’assemblea di no-chips - i contrari all’innivativo progetto nati sotto i cavoli e sottratti all’anagrafe digitale - gli chiederebbe di immaginarsi una bella storia da
raccontare. Il suo lavoro sarebbe doppiare dal vivo quella storia che gli sta passando nella mente tramite il chip. Chip hacherato che si collegherebbe al satellite di Netflix senza
pagare.
Capito? Tipo le narrazioni per i non vedenti. Un solo sacrificato per il sollazzo di tutti. Ma nessun voice talent, attore, doppiatore, sceneggiatore e tantomeno regista ingaggiato in tutto
il globo. Non servirebbero più.
La domanda ”quanto siamo prossimi alla fine” che ingenuamente ha fatto il mio collega contiene già il lievito della catastrofe. Per fare una domanda del genere devi aver assorbito informazioni che ti hanno già dipinto l’orizzonte cupo e minaccioso con vorticar di trombe d’aria e d’apocalisse.
Oggi c’è l’AI che è una vecchissima conoscenza, tirata fuori dal cassetto e riempita di steroidi per dare al pubblico un prodotto tecnologico nuovo. Potentissimo. Assieme a lei sono arrivati
monti e valanghe di terrore. Gente che divulga interessantissime teorie di come i robot lasceranno l’essere umano senza un cazzo da fare per tutto il giorno, perché l’AI unita alla robotica
renderà inutile l’essere umano che non avrà più lavoro, perderà la sua dignità nella società e sarà un derelitto mantenuto a redditi di cittadinanza. Anche perché mi domando chi comprerebbe
quello che le macchine producono se nessuno ha due spiccioli per fare la spesa? Va beh che costa poco ma, se non hai nemmeno quello…
Comunque, a si tratta di proclami per consentire agli strilloni di assurgere a fama internazionale grazie al pubblico sedotto dalle loro parole di terrore e rassicurazione, un mix di bastone e carota, pugno di ferro e guanto di velluto, carezze e frustate. Si risolvono spesso nella vendita di corsi per far stare il pubblico terrorizzato al passo coi tempi ed essere in prima fila quando serviranno esseri umani che accendono i robot o gli cambiano l’olio e i filtri perché ecco, anche i robot necessitano di manutenzione. Ah, ma allora invece di martellare le pietre, posso far funzionare un robot che martella le pietre? Eh, pare di si.
Quindi… tutto cambia per restare sempre uguale.
Ma a noi serve sapere cosa fanno le voci artificiali. Molti nel mio settore credono di essere rimasti senza lavoro perché tutto viene fatto dalle AI. Le sentono dappertutto, quando aprono i social ci sono frotte di AI che parlano. Ma non si accorgono che in realtà quelle AI stanno facendo un tipo di lavoro che prima nessuno sarebbe stato disposto a fare. Il giornalista che vuole far sentire una conferenza stampa in inglese, prima doveva sbobinare il filmato, poi tradurlo, poi lo doppiava egli stesso, uomini donne e bambini. Non aveva nessun accordo con professionisti del doppiaggio perché costano tropo, sono antipatici e si svegliano tardi la mattina. Quindi alle 3 di notte mentre prepara il suo servizio per i suoi follower sul social, da in pasto questa roba ad una macchina che rileva, traduce e doppia il servizio. Non sarà un capolavoro ma si capisce, non è fastidioso ed è meglio dei sottotitoli che nessuno leggerebbe.
Insomma, le AI fanno il lavoro che nessun professionista faceva. Quindi, che lavoro ti stanno portando via? Quella produzione a basso costo era già nelle mani di Fiverr o Upworks. O Voice123.
Solo che lo fa prima, lo fa senza dover chiedere niente a nessuno, basta pagare un abbonamento e farsi andare bene quello che esce. Quindi non è quella la ragione.
Anzi, paradossalmente le AI sono un nuovo mercato per chi le volesse sfruttare.
I professionisti che si sono fatti clonare vengono pagati. Almeno fino a quando i sintetici stessi si autogenereranno da soli creando ibridi - mix delle tante voci - non riconducibili a nessun
umano.
Te lo dice il fatto che nei casting per AI stanno cercando di avere il DNA di come dire le parole e di come recitare, non gli interessano moto le voci in sé. Quelle probabilmemte saranno le prossime generazioni sintetiche., Gli upgrade.
Come se l’arte fosse solo matematica e statistica. Ma c’è chi ci crede fortemente e quindi ci prova. Il sintetico, l’AI, farà comunque un lavoro artisticamente scadente, perché non è intelligente
e occorrerebbe una persona tecnicamente davvero brava per fargli fare qualcosa di simile ad un bravo attore, ma il sintetico assolverà al sevizio che può coprire, come i video di Youtube tradotti
in una lingua differente.
Se non sai il norvegese e vuoi cucinarti le Aringhe alla nutella, puoi seguire la ricetta in italiano. Oppure cambiare ricetta… ma De Gustibus non est disputandum… non so cosa voglia dire ma Chat GPT lo sa di sicuro.
Vuoi clonarti la voce? Fallo prima che arrivino i sintetici autogenerati.
Magari perderai i rapporti con i professionisti del settore che non amano offrire le voci che siano anche clonate, ma non importa, se non hai questo rapporto da difendere aggiungerai un
sottoprodotto al tuo prodotto principale.
Come le Macine del Mulino Bianco che trovi nel sacchetto del discount con sopra scritto “le macinate del mulino di pietra”… che sono le Macine, ma sono quelle un po’ spezzate, raccolte sotto la linea di produzione e che si vendono come seconda scelta. Fantastiche quando diventano pappetta nel caffelatte e costano un quarto. Poi c’è l’olio del nastro trasportatore che sa di cocco.
E per rispondere alla domanda dei colleghi che per mesi non hanno avuto nulla da fare… “e allora perché non stiamo lavorando?”
Perché siamo in recessione, l’econmia è stata distrutta. L’hanno perfino dichiarato. Centinaia di migliaia di aziende hanno chiuso bottega e lasciato a casa intere famiglie. Le ragioni richiedono un approfondimento che esula da questo podcast ma è possibile comprenderle spegnendo la paura e il terrore.
Oppure, occorre aspettare che la macchina si rimetta in moto. Perché si rimetterà in moto ma non sarà come prima. Quante volte lo avete sentito dire? Loschi figuri che in tempi in apparenza non sospetti si lanciavano in dichiarazioni così definitive. Ma chi erano questi? Profeti? Ministri di sventura? Santoni della sfiga?
Il fatto è che nel frattempo, mentre tutto cambia, molti colleghi dovranno fare altri mestieri per sopravvivere, perché il loro mercato si è fermato.
Se in una economia florida anche ai margini dei mercati si vive, quando l’economia stagna e nelle zone più centrali tutto rallenta, ai margini, ai confini, resta solo polvere.
Qualcuno dice che è colpa dei sintetici. Lo dice senza cattiveria, però lo dice con una tale convinzione che non lascia spazio a nessun dubbio.
E invece, il dubbio, è il padre della ragione.
I sintetici non fanno tutto da soli, devi pagarli e devi anche lavorarci per ottenere un risultato accettabile.
Non c’è una ricetta e nessuno è più furbo degli altri, spesso è questione di fortuna, ma anche di non avere svalutato il proprio lavoro in passato restando ai margini dove la polvere ti ricopre per primo. La dico in un altro modo: se abbassi il prezzo del tuo prodotto, il valore che gli stai dando, beh, dopo non lo recuperi.
Calate le braghe ti restano le mutande. Tolte quelle, è facile prenderlo
In cuore mio sento che ci riprenderemo presto.
Grazie per avermi ascoltato fin qui.
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