Oggi non basta la voce per fare lo speaker. Ma partendo dall'inizio, ho cominciato per passione nella radio all'inizio degli anni 80.
Il gusto di scegliere brani per quell'ora di diretta, come un rabdomante alla ricerca del giusto sound con la testina Stanton sulla spianata ruvida del vinile.
Il commento dei DJ di allora era strettamente legato alla musica o a raccontare storie, a volte suggerite da qualche ascoltatore.
Le radio appena aperte erano molto sociali, intese come strumento per diffondere idee, per dare sfogo alla voglia di cambiamento della generazione di nerd che attraverso la musica dei cantautori raccontavano cose mai sentite per i giovani ascoltatori delle radio libere di allora. In una atmosfera di quel genere non potevi certo aprire bocca senza prima aver pensato a cosa dire, la parola doveva suonare allo stesso livello delle parole che uscivano dai dischi.
Non cantavi ma ti armonizzavi al tappeto musicale, iniziavi e finivi imparando a contare le battute del brano per smettere di parlare un respiro appena prima dell'attacco di batteria di Hotel California.
La parola aveva una sua forma, non poteva uscire senza l'abito adatto.
Poi gli anni 80 cambiarono tutto e la pubblicità raccolse la parola e da allora dire la cosa giusta nel modo giusto per vendere un fustino di detersivo o il pane del fornaio sponsor della
trasmissione, assunse un' importanza maggiore delle precedenti idee di rivoluzione delle radio. Sparì la cravatta, la giacca, le scarpe lucide e l'uso del parlare in corretto italiano ha trovato
altri spazi.
Ma delle radio di allora, quelle di paese, te ne parlerò ancora in altri post e podcast. Qui voglio solo introdurre me stesso e darmi l'importanza che si deve all'unico ospite del mio blog, me stesso!
Dalla metà degli anni 90 proprio quando internet 1.0 accendeva i primi modem analogici io sono on line e passo file audio dal mio studio alle case di produzione in tutto il mondo. All'epoca spesso in formato DAT dentro una busta con DHL, ma poi la rete si è allargata!
Internet 2.0 prima e la nuova rete sempre connessa ha reso la presenza on line una necessità per operare. Nuove tecnologie e miglioramento delle vecchie rendono il lavoro dello speaker un
misto tra artista e tecnico e le conoscenze necessarie scivolano sulle acque del fonico e dell'informatico quanto basta per controllare reti, salvare file e usare correttamente un microfono o
gestire l'ambiente di ripresa.
Oggi gestisco il mio studio, costruito con le mie mani e mi occupo di voice over, di doppiaggio e di mix di progetti corporate o film indipendenti grazie al mestiere imparato sul campo in tutti questi anni.
Nel mio profilo social mi sono ribattezzato PaoloTheVoice, mica per darmi delle arie, anzi! Nonostante io ci campi con la voce, quello è solo un adesivo come "squadra corse" sul
vetro della Fiat 500, oppure la scritta Turbo dietro l'insegna della Panda. Panda Turbo!
Esiste davvero!
Quindi, benvenuto nel mio studio e benvenuto nel mio blog! Questo è il mio angolo relax e il mio pensatoio.
Qui scrivo e parlo delle cose che riguardano il mio lavoro che corrisponde in pieno alla mia passione, lo speaker doppiatore pubblicitario. Qui condivido quei dettagli tecnici che
è utile saper gestire, che sono necessari per lavorare in home studio. Condivido opinioni ed esperienze e accetto critiche costruttive e consigli da chi ne sa più di me. Credo sia l'unico
modo per crescere ed imparare.
Grazie per essere passato di qua.
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Gaetano Millarte (lunedì, 25 febbraio 2019 22:08)
Ciao Paolo, questo post posso leggerlo adesso, ho devo attendere i prossimi 6 anni!? :D
Gaetano Millarte (lunedì, 25 febbraio 2019 22:21)
Opsss..
Scusa Paolo, dopo l'invio, mi sono reso conto dell'errore ho=o
Ma c'è un modo modificare il testo?
Paolo (lunedì, 25 febbraio 2019 22:30)
He he he! Instant karma! Ma sono troppo avanti! ����
Gaetano Millarte (venerdì, 01 marzo 2019 22:45)
Mi riferivo a questo: 11 apr 2025
La data è una svista? Caso contrario allora non mi è chiaro il senso :-)
Paolo (venerdì, 01 marzo 2019 22:58)
No no, l’ho fatto apposta. Sarebbe la testa del blog. Volevo mettere 2066 ma in ogni caso una data molto avanti così resta sopra. Che scemo! Okay
Gaetano Millarte (venerdì, 01 marzo 2019 23:01)
Ok, ora ho capito il motivo.
Non ero a conoscenza del meccanismo e quindi sembrava una svista.